​Proteste dei musulmani per il progetto di approvare la base legale della Pancasila Agency
di Mathias Hariyadi

Il Majelis Ulama Indonesia denuncia che la procedura è inappropriata in quanto è "eseguita di nascosto" in mezzo al "grande silenzio" pubblico dovuto al Covid-19. Inoltre, sostiene ancora il MUI, non viene deliberato attraverso il forum di dibattito pubblico.


Jakarta (AsiaNews) – I gruppi musulmani attaccano con forza la manovra della Camera per ratificare la base giuridica della Pancasila Agency. Il progetto di legge è ufficialmente proposto dalla Camera del Parlamento indonesiana, qui conosciuta con il suo nome DPR (Dewan Perwakilan Rakyat).

La mossa è nota come RUU Haluan Ideologi Pancasila o Pancasila Ideology Direction.

Questo progetto è ancora all'esame del Parlamento. Ma forti critiche sono espresse da decine di gruppi musulmani. Tra gli altri c'è il potente Indonesian Cleric Council o il MUI (Majelis Ulama Indonesia). Il MUI denuncia fortemente che la procedura è inappropriata in quanto è "eseguita di nascosto" in mezzo al "grande silenzio" pubblico dovuto al Covid-19. Inoltre, sostiene ancora il MUI, non viene deliberato attraverso il forum di dibattito pubblico. "Questa mossa scatenerà solo proteste pubbliche da parte dei musulmani che avevano combattuto per proteggere Pancasila (in passato)", afferma il capo dell'ufficio legale e statale della MUI.

La questione cruciale

Tra le questioni più cruciali che diverse organizzazioni musulmane hanno ufficialmente attaccato, è l'assenza di una decisione definitiva emessa dall'Assemblea consultiva popolare nazionale (MPR - Majelis Permusyawaratan Rakyat).

La storia moderna indonesiana si è trasformata in un nuovo capitolo politico dopo il cosiddetto "Gerakan 30 settembre / PKI" - una violenza sanguinosa che si è verificata il 30 settembre 1965 e che ha coinvolto diversi generali di alto livello dell'esercito. Questa violenza provocò "indignazione" alla Camera e al MPR e pose fine al potere del presidente Sukarno e in seguito mise il generale Suharto a capo  del Paese.

Sotto il nuovo regime di Suharto, la Camera in seguito emise la sua decisione, nota come "MPAP TAP n. XXV / MPRS / 1996" per bandire ufficialmente il Partito comunista indonesiano (PKI) e tutte le forme di insegnamento comunista-marxista.

L'assenza del "TAP MPR" nel testo redatto ha suscitato aspre critiche da parte del  Nahdlatul Ulama (NU), l'organizzazione islamica più grande e moderata della nazione. L'alto organo di governo di NU - PBNU - critica la mossa della Camera, affermando che potrebbe innescare un lungo dibattito sulla piattaforma politica della nazione.

"Il progetto di legge non è in linea con la situazione", afferma Rumadi, membro dell'organo di governo d'élite del NU.

Il suo commento rispecchiano l’accaduto del 1945 quando dopo un acceso dibattito sulla questione tra musulmani "nazionalisti" e musulmani "secolari", entrambe le parti hanno deliberato il testo della "Carta di Jakarta". La Carta di Jakarta era un documento redatto dai membri dell’Indonesian Investigating Committee per i lavori preparatori per l'indipendenza, il 22 giugno 1945. Successivamente costituì la base del preambolo della Costituzione dell'Indonesia e comprendeva l'obbligo per i musulmani di rispettare la Sharia.

Fino ad oggi, la comunità musulmana, che costituisce il 90% della popolazione totale dell’Indonesia, rimane divisa in due grandi fazioni:

• i nazionalisti secolari che credono in una separazione radicale tra Stato e religione;

• I nazionalisti islamici che, pur non insistendo su uno Stato pienamente islamico, sostengono che la Costituzione dovrebbe includere un riconoscimento del posto speciale dell'Islam.

Nel 1959, uno scontro sociale scoppiò in Indonesia quando un gruppo islamico radicale lottò per affermare l'Islam come fondamento della nazione. La stessa cosa si ripresenta anche nel 2000 in cui la loro voce per "rievocare" le “7-parole” della Carta di Jakarta durante il processo di emendamento della Costituzione indonesiana. "Il discorso di Pancasila è completamente concluso e definitivo, sia legalmente che politicamente, come previsto dalla Costituzione del 1945", spiega Rumadi del NU.

La risposta della Camera

Il progetto di legge, spiega l'Assemblea, viene discusso semplicemente con l'obiettivo di "legalizzare" la presenza della Agency for Pancasila Ideology Education (BPIP).

Ad oggi, l'esistenza del BPIP si basa principalmente sul Presidential regulations  Perpres No. 7/ Anno 2018 e non in base a una legge ratificata dalla Camera. Quindi l'obiettivo principale della legalizzazione è di sfruttare lo status giuridico del BPIP.

Ma per la maggior parte dei cittadini indonesiani e delle comunità musulmane, il testo redatto ha anche "promosso" qualcosa di molto "impopolare" introducendo termini molto nuovi come "Trisila" (Tre Principi) e "Ekasila” (Un Principio) come appare nel capitolo 7 del testo redatto.