Xi Jinping: cancelleremo i debiti a tasso zero per i Paesi africani

La misura vale solo per i prestiti in scadenza nel 2020. Pechino rinvia anche il pagamento degli interessi dovuti da 77 nazioni a basso reddito. Secondo Fondo monetario internazionale, Banca mondiale e Commissione vaticana Covid-19, le nazioni in via di sviluppo non possono affrontare la pandemia senza l’aiuto degli Stati creditori. Pechino esclude la cancellazione integrale del debito.

 


Pechino (AsiaNews) – La Cina cancellerà i debiti per i prestiti a tasso zero in scadenza a fine anno concessi ai Paesi africani. Lo ha annunciato ieri in videoconferenza il presidente Xi Jinping durante il summit straordinario Cina-Africa sul contrasto alla pandemia di coronavirus.

Riguardo ai prestiti commerciali, il leader cinese ha sollecitato la China Development Bank e la Export-Import Bank of China (EximBank) a consultarsi con gli Stati africani indebitati. I due istituti sono i motori finanziari della Belt and Road Initiative (Bri), il piano globale di investimenti con cui Pechino  punta a diventare il centro di gravità del commercio mondiale.

La scorsa settimana, come parte del programma del G20 contro gli effetti del Covid-19, Pechino aveva dichiarato di voler rinviare il pagamento degli interessi sul debito contratto da 77 nazioni a basso reddito.

Per il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale, diversi Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa, non possono affrontare la crisi pandemica senza l’aiuto degli Stati creditori. Con la sospensione del pagamento dei debiti fino al termine del 2020, le nazioni debitrici possono usare le risorse risparmiate per acquistare cibo e attrezzature mediche per combattere il coronavirus.

Il problema era stato affrontato lo scorso mese anche dalla Commissione vaticana Covid-19, impegnata a elaborare proposte per affrontare le sfide nate dalla pandemia. L’organismo creato da papa Francesco ha chiesto ai Paesi creditori di cancellare il debito di quelli più poveri o almeno cancellare gli interessi sui prestiti per tutto il 2020.

Il governo cinese non fornisce informazioni sull’ammontare dei prestiti concessi all’estero. Secondo il Council on Foreign Relations, i partner della Bri devono a Pechino 135 miliardi di dollari. Sono 67 Paesi, la maggior parte in cattive condizioni economiche. Il Pakistan, elemento centrale nella strategia commerciale cinese, si è indebitato per 21 miliardi di dollari. Il debito di Djibouti, dove Pechino ha costruito la sua prima e finora unica base navale fuori del territorio cinese, è pari all’80% del Pil nazionale.

La China Africa Research Initiative della Johns Hopkins University ha calcolato invece che, tra il 2000 e il 2017, la Cina ha prestato in totale 143 miliardi di dollari a 49 Stati africani.

Analisti notano che i prestiti senza interessi rappresentano solo una minima parte dei crediti esteri vantati dalla Cina. Secondo alcuni resoconti di stampa, i cinesi hanno fissato poi dei limiti per la rinegoziazione del debito con i Paesi in difficoltà. Ad esempio, è difficile che prestiti agevolati, come quelli forniti dalla EximBank e dalla China Development Bank, siano condonati o rivisti. La cancellazione integrale dei debiti è esclusa; più probabile la sospensione del pagamento degli interessi o una ristrutturazione dei prestiti con l’allungamento dei tempi di restituzione.