Commercio, diplomazia e lotta alla Cina: Hanoi e Washington archiviano la guerra
di Tran Hung

Vietnam e Stati Uniti celebrano il 25mo anniversario delle relazioni diplomatiche, e i sei anni dalla firma del loro patto di “partnership globale”. L’emergenza Covid-19 ha limitato i festeggiamenti, non il rafforzamento della cooperazione. Oltre 30mila giovani vietnamiti studiano negli Usa. Saranno loro i futuri “ambasciatori culturali” fra le due nazioni.


Hanoi (AsiaNews) - Rafforzare il commercio bilaterale, la partnership strategica (anche in chiave anti-cinese) e le relazioni diplomatiche, oltre a una maggiore collaborazione nei settori della sicurezza, della difesa, della scienza, della tecnologia e dell’istruzione. Sono questi gli obiettivi rilanciati da Hanoi e Washington, che nei giorni scorsi hanno celebrato - seppure in tono minore a causa della pandemia di nuovo coronavirus - i 25 anni di relazioni diplomatiche (1995-2020) dopo il periodo buio della guerra nella seconda metà del secolo scorso. 

Sono proprio “i problemi e le questioni” nella regione e nel mondo gli elementi attorno ai quali ruota il rafforzamento dell’asse fra Stati Uniti e Vietnam, mai così saldo come in passato mentre crescono le tensioni nell’area, in particolare nel Mar Cinese meridionale. Attraverso una maggiore “collaborazione”, spiegano gli esperti, l’obiettivo dei due Paesi un tempo nemici è quello di “mantenere la pace, la stabilità e lo sviluppo”. 

Fonti diplomatiche statunitensi affermano che la più grande conquista oggi è proprio il sentimento di sincera amicizia e partnership che lega gli Stati Uniti al Vietnam, con un rinnovato sostegno per il prossimo futuro. Oltre all’economia e al commercio, uno degli obiettivi fissati da Washington è quello di superare le conseguenze materiali e morali della guerra, con i danni che ha provocato. Tra gli impegni assunti dagli Usa ci sono la bonifica dalla diossina liberata nell’aria e nel terreno dalle bombe, l’aiuto alle persone disabili a causa del conflitto, la cooperazione umanitaria e la ricerca delle persone che risultano ancora oggi scomparse su entrambi i fronti. 

Per festeggiare il 25mo anniversario delle relazioni diplomatiche e i sei dalla firma del patto di “partnership globale”, i due fronti avevano in programma una serie di eventi e di celebrazioni negli Stati Uniti e in Vietnam, ma l’emergenza Covid-19 ha stravolto i piani. Resta però l’obiettivo comune di una crescente collaborazione, come sottolinea la portavoce del ministero vietnamita degli Esteri, secondo cui Hanoi persegue il progetto di una politica estera “indipendente”, ovvero sempre più slegata dalla Cina. L'intento, afferma Lê Thị Thu Hằng, è quello della “diversificazione” e del “multilateralismo” nelle relazioni internazionali. 

Un progetto sostenuto da Daniel Kritenbrink, ambasciatore statunitense in Vietnam, secondo cui i rapporti fra le due nazioni “sono al loro massimo” per quanto concerne l’ultimo quarto di secolo. “Se fino a 25 anni fa le due nazioni avevano un rapporto pressoché nullo - aggiunge il diplomatico Usa - oggi la bilancia commerciale fra Usa e Vietnam ha raggiunto i 77 miliardi di dollari l’anno”.

Un rapporto che va oltre il commercio e che tocca anche l’istruzione e la cultura. Ad oggi, infatti, vi sono 30mila studenti vietnamiti negli Stati Uniti; in futuro, essi saranno “ambasciatori culturali e ponte per un rinnovato spirito di collaborazione, di riconciliazione e di futuro fra i due Paesi”.