Singapore al voto tra misure anti-Covid-19. Scontata la vittoria del partito al potere

Il premier Lee Hsien Loong ha annunciato che lascerà l’incarico una volta terminata l’emergenza coronavirus. Lotta alla pandemia e crisi economia i principali temi della campagna elettorale. Il Paese è in recessione. Il fratello del primo ministro si schiera con l’opposizione.


Singapore (AsiaNews/Agenzie) – Tra strette misure di prevenzione per il Covid-19, sono in corso le operazioni di voto a Singapore. Convocate a sorpresa nel mezzo della pandemia dal premier Lee Hsien Loong, figlio del padre della patria Lee Kuan Yew, esse dovrebbero riconfermare al potere con una larghissima maggioranza il Pap (Partito d’azione popolare). La formazione politica governa il Paese dalla sua indipendenza nel 1965.

Lee ha anticipato che queste saranno le sue ultime elezioni come candidato primo ministro. Egli lascerà l’incarico una volta terminata l’emergenza coronavirus. Singapore ha un livello di contagio pro-capite tra i più alti al mondo. Gli infetti nella città-Stato sono circa 45.500; 26 i decessi. La maggior parte dei casi riguarda lavoratori provenienti da Paesi poveri che vivono ammassati in alcuni residence cittadini.

Se la vittoria del Pap non è discussione, analisti sostengono che la sua dimensione è tutta da valutare. Gli elettori soppeseranno la gestione della crisi pandemica da parte di Lee e le ricette che egli offre per superare la recessione economica che ne è derivata. Secondo le stime, l’economia della città-Stato si contrarrà tra il 4 e il 7% nel 2020. Finora il governo ha stanziato 63 miliardi di euro per stimolare la ripresa.

Lo spazio per il dissenso politico non è molto ampio nel Paese. Il principale sfidante del Pap è il Partito dei lavoratori, l’unica forza di opposizione (6 seggi su 89) nell’attuale Parlamento. La campagna elettorale si è accesa per l’appoggio di Lee Hsien Yang, fratello minore del premier Lee, a un’altra formazione di opposizione: il Progress Singapore Party.