Mosca, dimostranti in piazza contro il ‘Putin eterno’
di Vladimir Rozanskij

Manifestazioni anche a san Pietroburgo e Khabarovsk. Slogan contro le modifiche costituzionali, che permettono a Putin di governare il Paese oltre il 2024: egli è al potere dal 2000. Il coronavirus, motivo per negare i permessi ai raduni.


Mosca (AsiaNews) – “No al Putin eterno”: è lo slogan che centinaia di manifestanti hanno scandito scendendo in piazza tra le vie Tverskaja e Petrovka nel centro della capitale lo scorso 15 luglio.

La polizia ha fermato 140 persone. Il corteo è stato organizzato da un comitato formatosi contro le modifiche alla costituzione approvate di recente con il referendum del 1° luglio. Le modifiche potranno permettere a Putin di dominare il Paese ben oltre il 2024 (è al potere dal 2000). La maggior parte degli arrestati è stata rilasciata la mattina seguente, con obbligo di recarsi in questura per la firma del verbale. Due attivisti, Anna Ljko e Aleksandr Dmitriev, sono stati trattenuti in cella d’isolamento.

La manifestazione non autorizzata aveva preso le mosse alle 19 di sera dalla piazza Puškinskaja, raccogliendo diverse centinaia di persone. Gli organizzatori avevano presentato regolare domanda di autorizzazione, ma le autorità del Comune di Mosca non hanno neppure risposto. I manifestanti hanno quindi deciso di formare un incontro spontaneo a piccoli gruppi, ben sapendo di andare incontro a reazioni della polizia, che non si sono fatte attendere.

Una parte dei manifestanti si è incamminata sull’anello del Boulevard centrale, scandendo lo slogan: “Mosca, esci fuori!”, invitando i passanti a unirsi al corteo, che a un certo punto si è fermato organizzando un sit-in, sdraiandosi per terra e bloccando il traffico. Tra i fermati vi sono anche alcuni noti giornalisti, come Marina Litvinova di ONK, il direttore esecutivo di Otkrytaja Rossija Andrej Pivovarov, il professore dell’università MGU Sergej Fedorov, la deputata municipale di Mosca Julija Galjamina con sua figlia, e altri volti noti. La Galjamina ha dichiarato che “bisogna sempre fare ciò che ritieni giusto, la gente ti segue se vuole”. Un membro del corteo, Denis, ha detto che “mi sembra di sbattere la testa contro un muro”. La cantante delle Pussy Riot Maria Aljokhina ha invece osservato che “il nostro non è un regime totalitario, ma un regime mafioso, mafia state”.

Una manifestazione analoga si è svolta nelle stesse ore nel centro di San Pietroburgo, sulla via Malaja Sadovaja, dove si è radunato un gruppo di circa 1000 persone e si è svolta una raccolta di firme contro le modifiche costituzionali, formando una coda di circa un chilometro. Tra gli slogan dei pietroburghesi sono risuonati anche “Libertà per i prigionieri politici!” e in favore di Sergej Furgal, il governatore di Khabarovsk arrestato pochi giorni fa.

Gli abitanti di Khabarovsk, nel frattempo, sono giunti al sesto giorno di manifestazioni per protestare contro l’arresto del governatore; la polizia ha usato come argomento di repressione anche le minacce del coronavirus, che è stato dichiarato in vertiginosa crescita nella regione proprio dopo l’arresto di Furgal, vietando ogni forma di raduno pubblica.