Kerala: Chiese orientali in lutto per Santa Sofia convertita in moschea
di Nirmala Carvalho

Protesta della Chiesa siro-malankarese contro la decisione del governo turco. La riconversione distrugge il messaggio stesso di tolleranza che Hagia Sophia rappresentava. Il luogo sacro deve continuare a essere un simbolo di pace e coesistenza.


Mavelikara (AsiaNews) – Le Chiese orientali in India hanno risposto con una giornata di lutto alla la riconversione della basilica di Santa Sofia in moschea, inaugurata ieri con la prima preghiera del venerdì.

“Hagia Sophia”, a Istanbul, è un luogo sacro di grande importanza per la Chiesa ortodossa, in particolare per il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. L’edificio di epoca bizantina è stato basilica cristiana per 916 anni; poi moschea dal 1453 al 1934, e museo negli ultimi 86 anni.

La  Chiesa ortodossa siro-malankarese si è unita al mondo per protestare contro la decisione del governo turco di trasformare uno dei capolavori più storici della cristianità in un luogo di culto islamico.

“La benevolenza dello Stato turco – osserva la Chiesa siro-malankarese – ha assicurato che questo luogo sacro fosse preservato come museo per tutte le generazioni, indipendentemente dalla fede religiosa. La recente decisione di convertirlo in moschea distrugge il messaggio stesso di tolleranza che esso rappresentava”.

Il clero diocesano e i fedeli ortodossi indiani si oppongono a quello che considerano un atto di aggressione religiosa, e si augurano che menti lucide prevalgano su di esso.

“La nostra Chiesa chiede al presidente [turco] Recep Tayyip Erdoğan di riconsiderare la sua decisione dolorosa e di riportare Hagia Sophia al suo status di museo. Questo è un luogo per celebrare il pluralismo religioso in Turchia, e un meraviglioso esempio per il mondo. La Chiesa siro-malankarese prega perché Santa Sofia continui a essere un simbolo di pace e coesistenza, in modo che tutti possano celebrarne la ricca storia”.