Hong Kong, le scuole cattoliche devono insegnare la legge sulla sicurezza e i valori nazionali
di Paul Wang

Il delegato diocesano per l’educazione chiede a presidi e supervisors di far comprendere ai giovani il valore della bandiera, dell’inno cinese e di non promuovere politicizzazioni unilaterali. Fra i giovani cattolici di Hong Kong c’è chi teme una “normalizzazione” delle scuole. La diocesi ha spiegato che la lettera è più un “suggerimento” che un’imposizione.  In ogni caso, la valorizzazione della “identità nazionale” dovrà avvenire “seguendo l’insegnamento sociale della Chiesa”.


Hong Kong (AsiaNews) – Le scuole cattoliche primarie e secondarie della diocesi cattolica di Hong Kong devono aiutare gli studenti a capire la nuova legge sulla “sicurezza nazionale”, il “rispetto della bandiera nazionale” e “l’inno nazionale”, accrescendo “i valori della loro identità nazionale”.

In una lettera inviata a presidi e supervisors delle quasi 200 scuole cattoliche elementari, medie e superiori, il delegato diocesano per l’educazione Peter Lau chiede anche che nelle scuole non vi sia “politicizzazione” e “promozione di messaggi politici, posizioni e vedute unilaterali”.

Per questo ogni scuola dovrebbe dotarsi di un “meccanismo” per verificare “l’insegnamento”, i “compiti”, il “materiale di insegnamento” usato nelle classi.

 La lettera è stata inviata a poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico, a settembre e pare in linea con una lettera inviata dal Segretariato per l’Educazione il mese scorso, che conteneva messaggi simili, che prevenissero la “politicizzazione” degli studenti. La segretaria governativa per l’Educazione, Ingrid Yeung, oltre a sostenere i valori “nazionali”, domandava alle scuole di frenare le attività politiche degli studenti. Gli insegnanti accusati di “rivolte” o di “incendio doloso” avrebbero dovuto essere subito sospesi.

La lettera di Yeung è una chiara conseguenza della legge sulla sicurezza e del tentativo di fermare le manifestazioni democratiche svoltesi per tutto un anno, a cui hanno partecipato molti studenti.

Fra gli oltre 9mila arrestati per le proteste (dati di giugno scorso), circa 3725 sono studenti, dei quali il 45% è composto da studenti delle scuole secondarie.

Fra i giovani cattolici di Hong Kong c’è chi teme una “normalizzazione” delle scuole. La diocesi ha spiegato che la lettera è più un “suggerimento” che un’imposizione.  Inoltre, come ha fatto notare un sacerdote, nella lettera della diocesi è spiegato che si deve “formare loro [gli studenti] ad avere una comprensione corretta dell’identità nazionale seguendo l’insegnamento sociale della Chiesa”.

In un commento sui social, un giovane ha scritto: “Non vogliono la politicizzazione delle scuole, ma esigono la comprensione della legge sulla sicurezza. Sono loro a portare la politicizzazione nella scuola”.