L'Onu: Pechino doveva informare la popolazione del disastro ambientale dello Songhua

Le Nazioni Unite invitano la Cina a predisporre piani per le emergenze ambientali. L'aumento dell'inquinamento, dicono esperti, è tra le cause delle frequenti proteste sociali e può minare lo stesso sviluppo economico e la credibilità interna del Partito.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità cinesi hanno informato troppo tardi la popolazione dell'inquinamento del fiume Songhua, a novembre. Lo affermano le Nazioni Unite. Intanto si aggrava l'inquinamento ambientale, causa di proteste e critiche contro il governo.

Il Programma ambientale dell'Onu, che ha inviato una commissione per controllare i danni causati, ieri ha definito "non adeguata" la reazione delle autorità di fronte al disastro ambientale e ha suggerito a Pechino di predisporre piani d'intervento per le situazioni d'emergenza.

Il 13 novembre 2005 a Jilin, lungo il fiume Songhua, sono finitein acqua tonnellate di benzene da una fabbrica, creando una massa d'acqua inquinata lunga decine di km. Le autorità cinesi per 10 giorni hanno nascosto la notizia, mentre milioni di persone hanno continuato a prendere l'acqua del fiume per l'irrigazione e anche per bere. E' stato necessario sospendere la fornitura d'acqua a milioni di persone  nell'Heilongjiang. L'inquinamento ha poi raggiunto il fiume Amur, in Siberia; anche la Russia è stata avvertita con giorni di ritardo.

Gli esperti osservano che il problema è, però, più grave e generale, dato che l'inquinamento e il degrado ambientale in Cina peggiorano e il governo centrale non appare in grado di adottare adeguate contromisure.

In  Cina ci sono 16 delle 20 città più inquinate del mondo, sono inquinati il 70% dei fiumi e laghi. Per l'inquinamento muoiono 400 mila persone ogni anno. Per il futuro si prevede un incremento delle cause di inquinamento, per la messa in circolazione di milioni di nuovo autoveicoli, l'aumento della popolazione urbana, la necessità di ampliare la produzione di energia.

L'Agenzia per la protezione ambientale dello Stato (Sepa), deputata al controllo del fenomeno, ha personale insufficiente e scarse risorse. Le decisioni centrali, poi, sono spesso disattese dai funzionari locali, più attenti alle esigenze dello sviluppo economico che a quelle ambientali.

L'elevato degrado ambientale è anche tra le principali cause delle 74 mila proteste sociali avvenute nel 2004. L'inquinamento avvelena campi e fonti d'acqua, causa gravi malattie e costituisce una delle principali ragioni della insoddisfazione presente nelle comunità rurali. Queste proteste, anche rivolte contro la corruzione e gli abusi di funzionari locali, rappresentano una crescente spinta per un cambiamento politico in senso democratico, con una maggior partecipazione popolare alle decisioni e alla scelta dei governanti locali.

Gli economisti osservano che il perdurare e l'aumento della distruzione ambientale potrebbe danneggiare anche lo sviluppo economico, sul quale il Partito comunista fonda la sua legittimazione. (PB)