Bishkek: annullate le elezioni dopo le proteste per brogli

La decisione della Commissione elettorale è arrivata dopo giorni di manifestazioni e l’occupazione del Parlamento. Parte dell’opposizione nomina Sadyr Japarov come nuovo premier. Il contestato presidente Jeenbekov pronto a sostenere una nuova leadership. L’ex uomo forte del Paese potrebbe organizzare però una resistenza nella sua roccaforte politica.


Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – La Commissione elettorale nazionale ha annullato le elezioni parlamentari del 4 ottobre. L’annuncio è arrivato ieri sera dopo che un gruppo di manifestanti ha occupato per protesta il Parlamento e altri palazzi governativi. Una volta usciti i risultati del voto, le forze di opposizione al presidente Sooronbai Jeenbekov hanno denunciato brogli elettorali: in migliaia sono scesi in strada per manifestare contro il governo. Gli scontri con la polizia hanno provocato finora un morto e quasi 700 feriti.

In base ai conteggi ufficiali, solo quattro dei 16 partiti che si sono presentati hanno superato lo sbarramento del 7%: tre di questi hanno stretti legami con Jeenbekov. Secondo gli osservatori elettorali dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), le accuse di manipolazione sono “credibili” e rappresentano una “seria preoccupazione”.

Il presidente ha dichiarato ieri di aver incontrato i leader dell’opposizione e di essere pronto a far ripetere il voto. Sotto pressione, il primo ministro Kubatbek Boronov ha rassegnato ieri le dimissioni. Una parte del Parlamento ha nominato come suo sostituto Sadyr Japarov, che il giorno prima i dimostranti avevano liberato dal carcere insieme all’ex presidente Almazbek Atambayev: i due dovevano scontare 11 anni di prigione per varie imputazioni.

I partiti di opposizione hanno creato un “consiglio di coordinamento” per governare il Paese; secondo diversi resoconti di stampa, essi sarebbero divisi sulle nomine ai vertici dello Stato, compresa quella di Japarov.

Nel frattempo, Jeenbekov è sparito dalla circolazione. Egli ha dichiarato di voler sostenere una nuova leadership. Alcuni osservatori ritengono però che il presidente potrebbe organizzare una resistenza nel sud del Paese, sua roccaforte politica.

Bishkek è stata teatro di violenti proteste anti-governative già nel 2005 e nel 2010. Con la “rivoluzione dei tulipani” di 15 anni fa, una delle sollevazioni “colorate” che hanno scosso le ex repubbliche sovietiche, la popolazione aveva rovesciato il regime di  Askar Akaiev.