Crisi del coronavirus: Cathay Pacific taglia 8.500 posti per sopravvivere

Il taglio arriva dallo stop alle operazione di Cathay Dragon, una sussidiaria regionale. Almeno 5.300 persone perderanno il lavoro a Hong Kong. Nonostante l’aiuto del governo, la compagnia aerea perde 219 milioni di euro al mese. Dallo scoppio della pandemia sono 43 i vettori aerei che hanno cessato l’attività.


Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Cathay Pacific taglia 8.500 posti di lavoro, una decisone presa per la salvare il principale vettore aereo cittadino,  colpito in modo duro dagli effetti della pandemia da coronavirus. L’annuncio è arrivato oggi dai vertici della compagnia.

Il taglio riguarda circa un quarto dei dipendenti del gruppo, è sarà ottenuto con la soppressione immediata di Cathay Dragon, una sussidiaria che opera voli regionali. Almeno 5.300 persone perderanno il lavoro a Hong Kong; 600 all’estero, mentre i restanti posti erano vacanti.

Lo scorso anno, Cathay Pacific ha trasportato oltre 35 milioni di passeggeri, producendo profitti per 107 miliardi di dollari locali (HKD, pari a 12,2 miliardi di euro): fino a tutto il 2021 opererà al massimo a metà della propria capacità. Per limitare le perdite, in giugno il governo cittadino ha stanziato un fondo di salvataggio da 40 miliardi di dollari HKD (4,9 miliardi di euro).

La compagnia ha cercato anche di ridurre le spese rinviando l’acquisto di nuovi aerei, introducendo uno speciale schema di congedo per i dipendenti e riducendo i compensi dei manager. Malgrado ciò essa continua a perdere 219 milioni di euro al mese.

L’industria del settore è entrata in crisi a febbraio, dopo che la stragrande maggioranza dei Paesi ha chiuso i cieli e interrotto i collegamenti con l’estero per contenere la propagazione del Covid-19. Secondo i dati di Cirium, società di analisi del trasporto aereo, dallo scoppio dell’emergenza pandemia in gennaio sono 43 le compagnie aeree che hanno cessato l’attività; molte altre sono in crisi e hanno in corso progetti di ristrutturazione.

Secondo l’Organizzazione internazionale per il trasporto aereo, il traffico tornerà ai livelli raggiunti nel 2019 solo nel 2024.