Kerala, vescovi e insegnanti in sciopero della fame a difesa delle scuole penalizzate dallo Stato
di Biju Veticad

I vescovi hanno scioperato ieri; da oggi gli insegnanti iniziano uno sciopero fino a che non verrà risolto il problema delle nomine del corpo docente. Le scuole libere possono scegliere gli insegnanti, ma devono attendere l’approvazione dello Stato. E queste approvazioni arrivano in ritardo, anche di quattro anni. I problemi economici delle scuole sono peggiorati con il Covid-19.


Trivandrum (AsiaNews) – I vescovi cattolici del Kerala hanno deciso di svolgere una giornata di sciopero della fame per esigere la difesa delle scuole delle minoranze e la nomina degli insegnanti.  Lo sciopero si è svolto ieri davanti alla segreteria del palazzo del parlamento. Fra i partecipanti, vi erano mons. Joshwa Ignatios, presidente della Commissione per l’educazione; mons. Paul Antony Mullasserry, vice-presidente della Commissione; mons. Thomas Tharayil, vescovo ausiliare di Changanacherry; un largo numero di insegnanti cattolici.

In India vi sono molte scuole che appartengono a diversi gruppi religiosi, ma sono sostenute dagli aiuti dello Stato. Le scuole finanziate dal governo possono reclutare insegnanti, ma devono aspettare l’approvazione da parte degli uffici governativi. Questo schema ha funzionato dai tempi dell’impero britannico. Ma da diversi anni, il governo del Kerala continua a ritardare l’approvazione delle nomine per le scuole delle minoranze. Nello Stato dell’estremo sud-ovest della penisola indiana, il governo di stampo marxista tende a scontrarsi con le chiese cattoliche e le loro politiche educative. In tal modo, la minoranza cristiana si trova oppressa per ingiuste ragioni.

Il ritardo nell’approvazione delle nomine crea diversi problemi: siccome l’età massima in cui si può essere nominati insegnanti in una scuola libera è di 40 anni, i ritardi fanno cadere la possibilità per molti candidati di trovare un lavoro. In più, i ritardi nelle approvazioni producono i ritardi nei pagamenti. Vi sono insegnanti che aspettano dal 2016 di ricevere il loro salario.

Le cose si sono complicate proprio nel 2016, quando il governo ha varato un emendamento secondo cui una scuola libera può assumere un insegnante di sua scelta solo se assume prima un insegnante scelto dallo Stato.

Lo sciopero di ieri si è svolto come un rituale: il suo inizio è stato annunciato dal vescovo latino di Trivandrum, mons. Soosa Pakyam; in serata, è stato il card. Baselios Cleemis l’arcivescovo maggiore della Chiesa siro-malankarese ad annunciare la sua conclusione. Lo sciopero della fame ha ottenuto un grande sostegno anche dai partiti dell’opposizione e da membri del parlamento.

Ma gli insegnanti non sono ottimisti e hanno lanciato un loro sciopero della fame da oggi fino a che la questione delle nomine non è risolta.

I problemi degli insegnanti e dei loro salari sono divenuti ancora più urgenti a causa del Covid-19. Durante questo periodo di pandemia, le scuole sono chiuse da marzo e gli studenti fanno lezione solo online. La maggior parte delle scuole libere e private, non ricevendo le rette da parte delle famiglie, paga solo metà del salario ai suoi insegnanti.