Giornata dei poveri: mons. Fisichella, offrire un segno concreto di sostegno

Domenica 15 novembre papa Francesco celebrerà la messa nella basilica di san Pietro, ove saranno “simbolicamente presenti solamente 100 persone in rappresentanza di tutti i poveri del mondo”. Col tema della Giornata: “Tendi la mano al povero” (Sir 7,32) il Papa “ha voluto sottolineare l’urgenza a cui la pandemia per Covid-19 ha sottoposto il mondo intero”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – A Roma tamponi per i poveri nell’ambulatorio vicino al colonnato di piazza san Pietro, pacchi alimentari per migliaia di famiglie bisognose, 350mila mascherine per studenti; la cattedrale di Berlino, chiusa per restauro, trasformata in “un grande refettorio per tutti i poveri”; le famiglie canadesi del Quebec invitate a condividere il pranzo con un povero; dalla Chiesa greco-cattolica ucraina l’invito “Sfama il povero”. Sono alcune delle iniziative riferite oggi da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, nel corso della conferenza stampa in streaming, organizzata per presentare la IV Giornata mondiale dei poveri, che sarà celebrata il 15 novembre, sul tema “Tendi la tua mano al povero” (Sir 7,32).

Nell’occasione, papa Francesco celebrerà la messa nella basilica di san Pietro, ove saranno “simbolicamente presenti solamente 100 persone in rappresentanza di tutti i poveri del mondo che, in questo giorno, hanno particolarmente bisogno dell’attenzione e della solidarietà della comunità cristiana, oltre a dei volontari e dei benefattori. Le letture saranno proclamate da alcune persone che ogni giorno vengono assistite dalle differenti Associazioni caritative”.

Nel suo messaggio per la Giornata, reso pubblico il 13 giugno, Francesco parlando del tema della Giornata: “Tendi la mano al povero” (Sir 7,32) “ha voluto sottolineare l’urgenza a cui la pandemia per Covid-19 ha sottoposto il mondo intero. Riprendere tra le mani alcune espressioni di quel testo – ha detto mons. Fisichella - può aiutare a comprendere le iniziative che sono state prese per offrire un segno concreto di assistenza e sostegno alle sempre più numerose famiglie che si trovano in una oggettiva difficoltà. ‘Tendere la mano è un segno: un segno che richiama immediatamente alla prossimità, alla solidarietà, all’amore. In questi mesi, nei quali il mondo intero è stato come sopraffatto da un virus che ha portato dolore e morte, sconforto e smarrimento, quante mani tese abbiamo potuto vedere! La mano tesa del medico… dell’infermiera e dell’infermiere… di chi lavora nell’amministrazione… del farmacista… del sacerdote. La mano tesa del volontario che soccorre chi vive per strada e quanti, pur avendo un tetto, non hanno da mangiare. La mano tesa di uomini e donne che lavorano per offrire servizi essenziali e sicurezza. E altre mani tese potremmo ancora descrivere fino a comporre una litania di opere di bene. Tutte queste mani hanno sfidato il contagio e la paura pur di dare sostegno e consolazione’ (n. 6). Il Papa continua dicendo: ‘Questo è un tempo favorevole per sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo’ (n. 7)”.

“Come si può immaginare, i tradizionali segni che negli anni scorsi sono stati realizzati, mi riferisco in particolare al Presidio medico in piazza san Pietro e al pranzo con 1500 poveri insieme al Papa nell’Aula Paolo VI, sono stati sospesi per adeguarsi alle normative vigenti. La pandemia, comunque, non ha impedito che venissero realizzati segni concreti per questa Giornata. Nell’ambulatorio sotto il colonnato di San Pietro, ad opera dell’Elemosineria apostolica, per i poveri che devono avere accesso ai dormitori o per coloro che vogliono ritornare nella loro patria, è possibile poter effettuare il tampone. L’ambulatorio è aperto dalle ore 8.00 alle ore 14.00 e, in due settimane, ha effettuato 50 tamponi al giorno.

Allo stesso modo, non è venuta meno la generosità di alcuni benefattori; al contrario, l’ha estesa e resa ancora più efficace. Per questo siamo riusciti a realizzare alcuni segni molto semplici che esprimono la vicinanza e l’attenzione di Papa Francesco in questo frangente”, come l’invio di 5000 pacchi viveri di prima necessità alle famiglie di circa sessanta parrocchie romane che, specialmente in questo periodo, si trovano in difficoltà”.

La Giornata, ha sottolineato mons. Fisichella, “anche se limitata nelle iniziative, permane come un appuntamento a cui le diocesi nel mondo guardano per mantenere vivo il senso di attenzione e di fraternità nei confronti delle persone più emarginate e disagiate. Il Sussidio pastorale, che è stato preparato anche quest’anno per essere di aiuto alle parrocchie e alle differenti realtà ecclesiali, può essere considerato uno strumento fattivo perché la Giornata non si limiti alle sole iniziative caritative, ma queste siano sostenute dalla preghiera personale e comunitaria che non può mai mancare perché la testimonianza possa essere piena ed efficace”.

Il Sussidio, oltre che in italiano è pubblicato in 5 lingue: inglese, francese, portoghese, spagnolo e polacco e le relative versioni sono disponibili on line sul sito del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione (pcpne.va). “Da diverse Chiese – ha concluso mons. Fisichella- sono già giunte tante adesioni che lasciano presagire anche per questa Giornata un’attiva partecipazione realizzata tuttavia nelle forme di vicinanza più familiari e nelle proprie case per evitare la diffusione del virus”.