Raid israeliano su obiettivi siriani (e iraniani): tre morti e diversi feriti

Nel mirino almeno otto obiettivi che vanno dal Golan alla periferia di Damasco. L’operazione in risposta a una azione sulle alture di squadre speciali siriane guidate da forze iraniane sul campo. La guerra nell’ombra lanciata da Trump contro Teheran e l’attesa per le politiche di Biden.


Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Nuovi raid dell’aviazione israeliana in Siria, contro obiettivi iraniani e dell’esercito regolare di Damasco. Secondo quanto riferisce l’agenzia di Stato Sana, nelle prime ore di oggi i caccia con la stella di David hanno colpito postazioni e centri strategici militari siriani e delle forze Quds, legate a Teheran.

L’attacco, come altri avvenuti nel recente passato, ha innescato la reazione del sistema di difesa aereo di Damasco, che non è riuscito a intercettare tutti i missili. Fonti siriane riferiscono che il bilancio provvisorio della “aggressione israeliana” parla di almeno tre soldati morti e diversi feriti.

In una nota il portavoce dell’esercito israeliano spiega che il raid di questa mattina è una risposta all’operazione condotta ieri nelle alture del Golan controllate da Israele, dove un gruppo infiltrato ha cercato di piazzare dell’esplosivo. “L’effettivo posizionamento degli ordigni (Ied) è opera delle forze siriane locali - sottolinea - ma la guida, le istruzioni e il controllo dell’operazione è opera delle forze iraniane Quds, ecco perché abbiamo deciso di replicare colpendole in territorio siriano”. 

Per il tenente-colonnello Jonathan Conricus sono stati colpiti otto obiettivi lungo una fascia di territorio che va dal confine con le alture alla periferia di Damasco. Fra questi vi sono un quartier generale iraniano all’aeroporto internazionale di Damasco, un “sito militare segreto” servito per accogliere “delegazioni iraniane ostili di alto livello” che venivano in Siria per “compiere operazioni attive” e la 7ma divisione delle forze armate siriane. Centrati anche missili terra-aria di ultima generazione, che avevano cercato di “abbattere un caccia” israeliano.

Le intelligence occidentali riferiscono in via ufficiosa che l’escalation delle operazioni militari israeliane in Siria (e in Libano) contro obiettivi locali e iraniani è parte di una “guerra nell’ombra” approvata da Washington per scardinare la potenza militare iraniana. Nei giorni scorsi il New York Times ha rivelato l’intenzione (poi rientrata) del presidente uscente Usa Donald Trump di attaccare in modo diretto e sul proprio territorio l’Iran, centrando il principale sito nucleare della Repubblica islamica. Ora si attende di capire quali saranno le politiche della nuova amministrazione guidata dal democratico Joe Biden che, secondo alcuni, potrebbe riaprire il tavolo delle trattative.