Cattolici indonesiani lanciano una raccolta fondi per insegnanti precari
di Mathias Hariyadi

Con una messa solenne il primo dicembre si è aperta l’iniziativa “Christmas Cross Challenge 2000”. Hanno aderito diverse associazioni cattoliche e almeno 3mila persone, fra cui 900 sacerdoti e religiosi. Per tutto dicembre previsti eventi e competizioni sportive, fra cui corsa, marcia e bici.


Jakarta (AsiaNews) - Con la messa solenne celebrata dal card Suharyo Hardjoatmodjo, arcivescovo di Jakarta, ha preso il via il primo dicembre scorso l’iniziativa “Christmas Cross Challenge 2000”, finalizzata alla raccolta fondi per sostenere supplenti e insegnanti precari. I promotori lanciano un appello ai cattolici di tutto l’arcipelago, invitandoli a partecipare alle giornate di sport e benessere - in programma corsa, marcia, bici, ginnastica - previsti per tutto il mese. 

Durante la funzione, il porporato ha parlato di “nobile iniziativa umanitaria” che intende sostenere il lavoro degli insegnanti con contratti a termine che “lavorano negli istituti cattolici” sparsi per il Paese “e le cui finanze sono state colpite con forza dalla pandemia” di nuovo coronavirus. “Spero davvero - ha proseguito l’arcivescovo - che tutti possano sostenere questa raccolta fondi pubblica” dietro la quale vi è una nobile causa. 

A promuovere l’iniziativa vi sono l’Associazione ex studenti gesuiti (Aaji) assieme a enti umanitari cattolici indonesiani, legati all’arcidiocesi di Jakarta e alla Conferenza episcopale (Kwi), per un programma che prosegue per tutto il mese di dicembre e vede coinvolti 3mila partecipanti. Fra questi, almeno 900 sono sacerdoti, consacrati o religiose. Il progetto promosso dai giovani cattolici ha raccolto il plauso della Caritas, che attraverso il suo presidente mons. Aloysius Sudarso ha garantito il proprio sostegno. 

“Lo scopo di questo programma - spiega ad AsiaNews il presidente Aaji Adrianus Roy - è di raccogliere fondi grazie al contributo dei partecipanti e di altri benefattori”, ma soprattutto dalle organizzazioni cattoliche. “I destinatari - aggiunge - sono insegnanti non permanenti degli istituti educativi cattolici in tutta la nazione, soprattutto al di fuori dello Java, i quali hanno sperimentato gravi difficoltà finanziarie in questa pandemia”.

In Indonesia vi sono migliaia di insegnanti precari, che lavorano sia nelle scuole private che nel pubblico. La loro presenza è significativa e il loro ruolo fondamentale, ma la loro vita quotidiana è messa in grave difficoltà per la mancanza di pagamenti regolari da parte degli istituti, molti dei quali hanno adottato la didattica a distanza al tempo del Covid-19.