Papa: con la preghiera per l'unità progredisce il movimento ecumenico

Benedetto XVI ricorda l'iniziativa della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Alla fine, il 25 gennaio, sarà pubblicata la sua prima enciclica, "Deus caritas est". Una benedizione speciale per i 500 anni della Guardia Svizzera. Preoccupazione per la situazione della Costa d'Avorio.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Il movimento ecumenico "progredisce nel mondo intero", anche se non mancano "le difficoltà e le prove": lo ha detto Benedetto XVI prima della preghiera dell'Angelus alle migliaia di pellegrini radunati in piazza san Pietro. Il pontefice ha ricordato che in tutto il mondo cristiano, dal 18 al 25 gennaio si celebra la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Nata all'inizio del secolo scorso, essa è divenuta un appuntamento costante per tutte le confessioni. Ogni anno, ha detto il papa, i cristiani "pregano e riflettono" a partire dallo stesso testo biblico.

Per il 2006 il testo scelto è tratto dal vangelo di Matteo ("Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro"  - Mt 18,19-20). Nel suo breve commento, il pontefice ha detto che queste parole infondono "fiducia" e "speranza" e "spronano i cristiani a domandare insieme a Dio quella piena unità fra di loro, per la quale Cristo stesso, con accorata insistenza, pregò il Padre nell'Ultima Cena". Anche prove e difficoltà sono utili: "ci spingono ad esercitare la pazienza e la perseveranza e a crescere nella carità fraterna. Dio è amore, e solo convertendoci a Lui ed accettando la sua Parola ci troveremo tutti uniti nell'unico Corpo mistico di Cristo".

A questo proposito Benedetto XVI ha ricordato ai presenti – e lo aveva già rivelato alla sua udienza di mercoledì scorso – che il 25 gennaio sarà pubblicata la sua prima enciclica dal titolo "Deus caritas est" (Dio è amore). "Sono lieto  - ha continuato Benedetto XVI - che ciò coincida con la conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani: quel giorno mi recherò nella Basilica di San Paolo per presiedere i Vespri, ai quali prenderanno parte anche i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali".

Dopo l'Angelus, nel saluto ai fedeli in diverse lingue, il papa ha ricordato il giubileo dei 500 anni della nascita del corpo delle Guardie svizzere. Stamane, nella cappella Sistina, il Segretario di stato, card. Angelo Sodano, ha celebrato una messa di inaugurazione delle celebrazioni. "Cinquecento anni or sono – ha detto il papa -  il 22 gennaio 1506, il Papa Giulio II accoglieva e benediceva il primo contingente di Guardie Svizzere, venute a Roma per assicurare la difesa della sua persona e del Palazzo Apostolico. Nasceva così la Guardia Svizzera Pontificia. Nel ricordare quello storico evento, sono lieto di salutare quanti oggi compongono questo benemerito Corpo, al quale, in segno di apprezzamento e di riconoscenza, imparto di cuore una speciale Benedizione Apostolica". E, in francese ha aggiunto: "Saluto cordialmente le ex Guardie svizzere che stanno commemorando a Friburgo  il 500mo anniversario della fondazione del Corpo delle Guardie svizzere, ringraziandole della loro fedeltà alla Chiesa e al successore di Pietro".

Un ultimo pensiero, il papa lo ha rivolto alla situazione della Costa d'Avorio, dove è appena terminato l'assedio a una sede ONU da parte di un gruppo di giovani, sostenitori del presidente Gbabo. Da giorni vi sono scontri nelle strade fra forze favorevoli al presidente e ribelli, mettendo in crisi ancora una volta una tregua vigilata dalle forze dell'Onu in atto dal 2003.

"Fra le tante preoccupazioni per la situazione internazionale – ha concluso il pontefice - il mio pensiero ritorna oggi all'Africa ed in particolare alla Costa d'Avorio, ove persistono gravi tensioni fra le varie componenti sociali e politiche del Paese. A tutti rivolgo un invito a proseguire nel dialogo costruttivo, in vista della riconciliazione e della pace. Affido queste intenzioni all'intercessione della Vergine Santa, tanto amata dal popolo ivoriano".