Teheran sperimenta il primo vaccino ‘made in Iran’ contro il Covid

La Repubblica islamica ha avviato la prima fase dei trial su 56 volontari. La cerimonia ufficiale in un hotel della capitale, alla presenza delle autorità. Ai partecipanti verranno inoculate due dosi in due settimane; al momento non si registrano reazioni allergiche gravi. Allo studio un secondo vaccino in collaborazione con un “Paese straniero”.


Teheran (AsiaNews/Agenzie) - L’Iran ha avviato la prima fase della sperimentazione umana del vaccino di produzione propria contro il nuovo coronavirus. Lo studio è iniziato ieri con la somministrazione delle prime dosi (nella foto) ai 56 volontari, durante una cerimonia ufficiale che si è tenuta in un hotel della capitale alla presenza di numerose autorità politiche e istituzionali. Ciascun partecipante ha ricevuto due fiale del siero.

In totale, i volontari registrati per la sperimentazione sono circa 20 mila. Il vaccino è prodotto da Shifa Pharmed, una azienda farmaceutica a partecipazione statale appartenente al conglomerato di imprese del settore conosciuto col nome di Barekat. Secondo quanto riferisce il responsabile della sperimentazione Hamed Hosseini, ai partecipanti verranno inoculate due dosi in due settimane. 

I risultati saranno resi noti a distanza di due mesi dalla seconda inoculazione. La sperimentazione ha preso il via ieri e, nelle ultime 24 ore, i volontari non hanno sviluppato “reazioni anafilattiche” o “allergiche gravi” e nemmeno “febbri importanti”. “Sono soddisfatta di come sta procedendo il procedimento scientifico” sottolinea Tayebeh Mokhber, figlia del presidente di Setad Foundation e prima ad aver ricevuto la fiala contenente il vaccino. “Spero che la conclusione - aggiunge - sarà salutare e positiva per il nostro popolo”.

Il trattamento, chiamato Coviran, è un cosiddetto vaccino inattivato costituito da un coronavirus che è stato indebolito o ucciso da sostanze chimiche, in modo simile a come vengono effettuate le vaccinazioni contro la polio. Le autorità iraniane si aspettano che il prodotto raggiunga il mercato entro la tarda primavera del 2021, con tempi assai aggressivi ma giustificati dalla pandemia mondiale come avvenuto per altri vaccini già in fase d’uso.

L’Iran resta il Paese più colpito dell’area e, nelle ultime settimane, le cifre ufficiali relative a morti e infezioni hanno raggiunto un nuovo record (oltre 1,2 milioni di casi e più di 55mila vittime). Il presidente Hassan Rouhani ha aggiunto che la Repubblica islamica sta cooperando con un “Paese straniero” per la produzione di un secondo vaccino; i test sull’uomo dovrebbero partire entro il prossimo mese di febbraio. 

In passato Teheran ha più volte attaccato le sanzioni imposte dagli Stati Uniti (e dall’Europa), che avrebbero ostacolato l’acquisto di vaccini dall’estero.