Colombo, card. Ranjith: Un tribunale internazionale indaghi sugli attentati di Pasqua
di Melani Manel Perera

In caso di fallimento della giustizia locale, il porporato invoca l’intervento della Corte penale dell’Aia. Il governo è già sotto pressione dall’Onu per la gestione del conflitto con i separatisti Tamil. Le famiglie delle vittime appoggiano l’iniziativa del card. Ranjith.


Colombo (AsiaNews) – Il card. Malcolm Ranjith ha chiesto ieri che un tribunale internazionale indaghi sugli attentati di Pasqua del 2019. Il 21 aprile di due anni fa gli attentatori hanno preso di mira tre chiese – due cattoliche e una protestante – e tre alberghi in diverse parti del Paese. Le esplosioni hanno provocato circa 280 morti, di cui 45 stranieri, e quasi 600 vittime.

Le responsabilità degli attacchi non sono state ancora chiarite. L’allora presidente Maithripala Sirisena ha dato la colpa prima agli estremisti islamici, poi alla rete internazionale della droga che avrebbe voluto colpire il suo impegno contro il traffico. L’unico dato certo è che le autorità avevano ricevuto informazioni di intelligence prima del massacro, ma esse sono state nei fatti ignorate.

I risultati dell’indagine ufficiale del governo sono stati consegnati il primo febbraio al presidente Gotabaya Rajapaksa. Il card. Ranjith ha sottolineato di non avere ancora ricevuto copia del documento. Egli invoca l’intervento della Corte penale internazionale in caso di fallimento della giustizia locale: “I familiari delle vittime – egli afferma – vogliono la verità”.

L’arcivescovo di Colombo crede che le autorità faranno il possibile per evitare il coinvolgimento della giustizia internazionale. Egli osserva che il governo è già nel mirino del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite riguardo alla gestione del conflitto civile con i separatisti Tamil.

Le famiglie colpite dalla tragedia appoggiano l’iniziativa del porporato: “È fondamentale se non otteniamo ‘giustizia’ dalle nostre autorità”, dice ad AsiaNews Geetha Appuhamy, una residente di Katuwapitiya che ha perso il marito durante gli attacchi del 2019. Madre di tre bambini, la donna ha gravi problemi economici. “Se i nostri cari fossero ancora in vita, avremmo un’esistenza felice, invece dobbiamo sopportare il peso della loro perdita”.

Le famiglie dei caduti sospettano che il governo stia tentando di occultare i risultati delle indagini, per questo vogliono l’intervento di un tribunale internazionale. In seguito agli attentati,  Eva Antoinette ha perso una sorella, una nipote e un cognato. Ella pretende che gli autori del crimine siano resi noti e puniti. Come Geetha, Eva spiega che solo l’amore per Dio riesce a farla convivere con il dolore e il trauma provocato dalla tragedia di Pasqua.