Gaza, via libera di Israele: in arrivo mille dosi del vaccino russo Sputnik

Atteso per oggi il primo carico, frutto dell’accordo fra Abu Mazen e Putin. Operatori sanitari della Striscia i primi a essere vaccinati. Problemi logistici ostacolano l'uso dei vaccini Pfizer e Moderna. Fonti di AsiaNews: “Quantità ancora minime” rispetto alla popolazione.


Gaza (AsiaNews) - Il primo carico di vaccini contro il Covid-19, spediti dalla Cisgiordania per un totale di almeno mille dosi, sono in viaggio oggi verso Gaza dopo che Israele ha approvato il loro trasferimento. A darne conferma sono funzionari israeliani e palestinesi, che annunciano l’inizio della campagna di immunizzazione contro il coronavirus anche nella Striscia, controllata dalle milizie di Hamas. 

Una prigione a cielo aperto con circa due milioni di abitanti, Gaza ha registrato finora oltre 53mila casi di contagio e 538 vittime. I funzionari palestinesi hanno sottolineato che le forniture via Israele del russo Sputnik V - a dispetto dei tentativi di boicottaggio da parte dell’estrema destra alla Knesset - saranno sufficienti per vaccinare mille persone.

Ai primi del mese Israele aveva annunciato la fornitura di circa 5mila dosi di vaccino ai palestinesi, per immunizzare almeno una parte degli operatori sanitari ogni giorno in prima linea nella lotta alla pandemia. In precedenza aveva sollevato non poche polemiche - e rimpalli di responsabilità in base alle convenzioni internazionali - la scelta di relegare ai margini i palestinesi e di non inserirli nel piano vaccinale di massa.

Fonti di AsiaNews nella Striscia riferiscono che “la vaccinazione a Gaza deve ancora prendere il via”, anche perché era attesa “una quantità minima, di circa 2mila dosi, secondo alcune stime ufficiose”. Il vaccino non è quello prodotto da Pfizer-BioNTech, con il quale il governo del premier Benjamin Netanyahu ha promosso - grazie anche a un accordo con le due aziende - una campagna a tappeto di immunizzazione. “Non sono vaccini usati in Israele - spiega la fonte - ma dovrebbe trattarsi di una fornitura di dosi dalla Russia in seguito a un accordo diretto raggiunto fra Abu Mazen e il leader del Cremlino Vladimir Putin”.

Oltre ad aspetti politici, il mancato uso del vaccino Pfize-BioNTech è legato anche alle difficoltà nella conservazione. Il prodotto va tenuto a meno 70/80 gradi e in apposite celle frigorifere. Un problema non di secondo piano nella Striscia, dove per molte ore al giorno manca la corrente elettrica. E lo stesso discorso vale per l’altro vaccino m-Rna, realizzato da Moderna. 

Secondo alcune fonti istituzionali in Cisgiordania, Mosca avrebbe donato circa 10mila dosi di Sputnik V, mille delle quali sono riservate agli operatori sanitari a Gaza. Una parte della Knesset, in particolare i partiti dell’estrema destra, volevano subordinare il passaggio delle dosi nella Strisia al rilascio di alcuni civili israeliani detenuti da Hamas o la restituzione dei cadaveri di due soldati (Oron Shaul and Hadar Goldin) nelle mani del movimento palestinese dal 2014.