Papa: Preghiamo per l’Indonesia. Portiamo la croce della pandemia

All’Angelus, a conclusione della messa delle Palme, papa Francesco chiede una preghiera per le vittime della violenza e ricorda che nel secondo anno della pandemia “la crisi economica è diventata pesante”. Come Gesù e Maria, anche noi possiamo percorrere una “via crucis quotidiana”, incontrando “i volti di tanti fratelli e sorelle in difficoltà”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Una preghiera per l’Indonesia, dove stamane è avvenuto un attentato davanti alla cattedrale di Makassar (South Sulawesi) e un’esortazione a portare la croce della pandemia, che comprende “male fisico, psicologico e soprattutto male spirituale, perché il Maligno approfitta delle crisi per seminare sfiducia, disperazione e zizzania”. Sono i due punti che papa Francesco ha voluto sottolineare prima della preghiera dell’Angelus, recitato prima della conclusione della messa per la domenica delle Palme.

Il pontefice ha fatto notare che stiamo vivendo “Per la seconda volta la viviamo nel contesto della pandemia”, in cui “la crisi economica è diventata pesante”. A modello di Gesù, che “prende la croce, cioè si fa carico del male che tale realtà comporta”, e di Maria, che “ha percorso la strada della passione custodendo accesa nel cuore la lampada della fede”, anche noi “possiamo fare questo cammino. E, lungo la via crucis quotidiana, incontriamo i volti di tanti fratelli e sorelle in difficoltà: non passiamo oltre, lasciamo che il cuore si muova a compassione e avviciniamoci. Sul momento, come il Cireneo, potremo pensare: ‘Perché proprio io?’. Ma poi scopriremo il dono che, senza nostro merito, ci è toccato”.

E prima della benedizione apostolica, egli ha detto: “Preghiamo per tutte le vittime della violenza, in particolare per quelle dell’attentato avvenuto questa mattina in Indonesia, davanti alla Cattedrale di Makassar.  Ci aiuti la Madonna, che sempre ci precede sul sentiero della fede”.