Tokyo pronta a riciclare le ‘terre rare’ per ridurre la dipendenza dalla Cina

Sono usate per smartphone, veicoli elettrici e armi di precisione. Pechino è il primo produttore mondiale e copre il 60% delle importazioni nipponiche. Domanda dei metalli preziosi in crescita per gli sforzi di decarbonizzazione. Gli Usa e i suoi alleati temono che i cinesi li usino a fini geopolitici.


Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il governo giapponese vuole costruire un sito per riciclare le “terre rare”, usate per produrre smartphone, macchine elettriche e armi di precisione. Lo ha annunciato stamane il ministero dell’Industria. Il Giappone vuole ridurre la dipendenza dalla Cina, che copre più del 60% delle sue importazioni di questi metalli.

La domanda per le terre rare è in continua crescita. Gli sforzi di decarbonizzazione richiedono l’uso di grandi quantità di litio e cobalto per realizzare batterie e altri sistemi per generare energia rinnovabile. La tecnologia per riciclare i metalli rari è ancora in fase di sperimentazione; oltre che per la produzione interna, Tokyo punta a diventare un Paese esportatore.

Con 140mila tonnellate estratte nel 2020, la Cina è di gran lunga il primo produttore mondiale di terre rare, seguito da Stati Uniti (38mila), Myanmar (30mila) e Australia (17mila). Le crescenti tensioni politiche e commerciali con Pechino spingono Washington e i suoi alleati a rendersi indipendenti in questo settore così strategico.

Il timore è che i cinesi possano sfruttare i metalli preziosi a fini geopolitici. È da sottolineare che quantitativi di terre rare sono presenti nei missili di precisione teleguidati, nei caccia da combattimento e nelle bombe “intelligenti”. Al riguardo, lo scorso dicembre la Reuters ha rivelato che l’esercito Usa costruirà un impianto per l'uso di metalli rari a scopi militari.