Hong Kong: negata la libertà su cauzione a 4 figure chiave di Apple Daily

Uno di loro, Lam Man-chung, è stato arrestato ieri. Associazione dei giornalisti: è “terrore bianco”. Ai giornalisti di Rthk è vietato scrivere “il presidente o il governo di Taiwan”. Arrestati cinque sindacalisti per aver pubblicato racconti per bambini che spiegano le proteste anti-governative del 2019.

 


Hong Kong (AsiaNews) – La Corte di West Kowloon ha negato stamane la libertà su cauzione a quattro figure chiave di Apple Daily, che ha chiuso il 24 giugno: accusata di minacciare la sicurezza nazionale, la testata pro-democrazia ha subito una serie di arresti e il congelamento di asset per 18 milioni di dollari HK (1,9 milioni di euro).

Attenderanno il processo in prigione l’editore associato Chan Pui-man, il responsabile della pagina web in inglese Fung Wai-kong, l’editorialista Yeung Ching-kei e l’ex direttore capo Lam Man-chung, arrestato solo ieri. L’accusa nei loro confronti è di aver cospirato con forze straniere per far imporre sanzioni su Hong Kong e sulla Cina, reato commesso tra luglio 2020 e aprile 2021.

Dopo il fermo di Lam, l’Associazione dei giornalisti di Hong Kong ha chiesto alle autorità di smettere di diffondere il “terrore bianco”. Il termine è usato per denunciare il ricorso alla legge sulla sicurezza per colpire i media e terrorizzare la popolazione.

Secondo Victor So, uno dei giudici designati per i casi di sicurezza nazionale, non ci sono abbastanza elementi per credere che i quattro non commetteranno più i reati contestati. Per ottenere la scarcerazione, i legali della difesa avevano dichiarato che i loro clienti erano pronti a rispettare condizioni stringenti: evitare interviste; non lavorare più nel settore dei media; non entrare in contatto con funzionari e legislatori stranieri; consegnare il proprio passaporto.

Il caso nei loro confronti è stato aggiornato al 30 settembre. Si trovano già in carcere Jimmy Lai, fondatore di Apple Daily, l’editore del quotidiano Cheung Kim-hung e il direttore responsabile Ryan Law.

La stretta sull’informazione non risparmia nemmeno Rthk. In una circolare pubblicata il 20 luglio, la direzione delle tv pubblica cittadina ha vietato ai propri giornalisti di usare termini “inappropriati” come “il presidente o il governo di Taiwan”. Tali espressioni sono ritenute contrarie al “principio dell’unica Cina”, invocato dal governo centrale nelle relazioni con l’isola, considerata dalla leadership comunista una provincia “ribelle”.

In aggiunta, la polizia per la sicurezza nazionale ha arrestato oggi cinque sindacalisti con l’accusa di aver fatto circolare libri per ragazzi “sediziosi”. La General Union of Hong Kong Speech Therapists ha pubblicato una serie di racconti intitolata “Sheep Village Guardian”; l’idea alla base della collana editoriale è di aiutare genitori e insegnanti a spiegare ai bambini fra i cinque e gli otto anni “gli eventi del 2019 a Hong Kong”. Il riferimento è alle proteste anti-governative del movimento democratico, alle quali Pechino ha risposto ordinando nel giugno 2020 l’adozione del draconiano provvedimento sulla sicurezza.