Raddoppiano i casi di Covid-19 nel Fujian

È l’ultimo focolaio d’infezione nel Paese, dopo quelli recenti nel Jiangsu, Guangdong e Yunnan. Cancellati eventi e celebrazioni per la Festa di meta autunno. Alcune città in lockdown parziale; chiusi locali pubblici e scuole. Esperti sanitari: nuova ondata di contagi sarà contenuta in un mese.


Pechino (AsiaNews) – Raddoppiano i casi di Covid-19 nel Fujian, l’ultimo di una serie di focolai scoppiati in Cina. La commissione sanitaria nazionale ha dichiarato stamane che ieri i contagi nella provincia sud-orientale sono arrivati a 59, dai 22 del giorno prima. Nel conteggio non sono inclusi gli asintomatici.

In quattro giorni il Fujian ha registrato 102 infezioni. Il contagio è partito da Putian, nello specifico da un cittadino cinese rientrato da Singapore, dove è in crescita la diffusione della variante Delta del coronavirus. L’altro centro più colpito è Xiamen: le amministrazioni delle due città hanno imposto finora dei lockdown parziali, che interessano solo alcune aree cittadine.

Chiuse però tutte le scuole, dagli asili nido alle superiori, e locali pubblici come cinema, palestre e bar. Oggi l’aeroporto internazionale di Xiamen ha fermato il 60% dei voli in arrivo e partenza. I residenti possono abbandonare le loro abitazioni solo se indispensabile; le autorità hanno annullato eventi e celebrazioni del Festival di metà autunno, che cade il 21 settembre. Come appreso da AsiaNews, molti cinesi originari del Fujian hanno dovuto cancellare in tutta fretta i piani per riunirsi con le proprie famiglie in occasione della festività.

Da protocollo le autorità sanitarie hanno iniziato test di massa sulla popolazione locale. Nel complesso ieri in Cina si sono avuti 92 casi d’infezione: il giorno precedente erano 49. Due settimane fa, il governo ha dichiarato di aver contenuto il contagio nel Jiangsu, scoperto a fine luglio e poi propagatosi in diverse altre province, compresa Pechino. A giugno e luglio anche il Guangdong e lo Yunnan hanno avuto focolai di variante Delta.

Secondo esperti sanitari cinesi citati dal South China Morning Post, le infezioni nel Fujian saranno contenute in circa un mese. L’anno scorso il governo centrale aveva sostenuto di aver debellato il morbo polmonare, individuato per la prima volta a Wuhan (Hubei), tra fine 2019 e inizio 2020. Analisti osservano che le ultime ondate di contagi hanno contribuito al rallentamento della ripresa economica del Paese.