Colombo: monaco buddhista dichiara di avere informazioni su un nuovo attentato
di Melani Manel Perera

I cattolici hanno chiesto che venga aperta un'indagine dopo le rivelazioni di Galagoda Aththe Gnanasara Thero, segretario generale dell'organizzazione nazionalista Bodu Bala Sena. P. Gamini ha negato l'affermazione del religioso che sosteneva di aver avvertito il cardinale Ranjith riguardo gli attentati di Pasqua.


Colombo (AsiaNews) - La Chiesa cattolica dello Sri Lanka ha chiesto che venga aperta un’indagine sulle affermazioni di un monaco buddhista riguardo un imminente nuovo attacco terroristico. 

Durante un talk show politico andato in onda il 13 settembre, il Ven. Galagoda Aththe Gnanasara Thero ha detto di avere informazioni riguardo un altro attacco estremista (dopo gli attentati di Pasqua del 2019 che hanno ucciso circa 300 persone e ferito più di 500). Il religioso, segretario generale dell’organizzazione nazionalista Bodu Bala Sena, ha poi aggiunto di sapere chi e dove sono i gruppi che vorrebbero compiere un nuovo attentato, affermando di avere informato il presidente. 

In una conferenza stampa tenutasi il 16 settembre presso la residenza vescovile, p. Cyril Gamini Fernando, portavoce del Comitato cattolico sugli attentati della domenica di Pasqua, ha commentato le affermazioni del monaco buddhista: “Non è chiaro se le autorità competenti abbiano intrapreso delle azioni in base a queste informazioni che riguardano la sicurezza nazionale”. Dopo le rivelazioni di Gnanasara, i sacerdoti dello Sri Lanka hanno chiesto all’Ispettore generale di polizia di prendere tutte le misure necessarie per prevenire un nuovo attacco.

P. Gamini ha poi negato l’affermazione del religioso buddhista che sosteneva di aver avvertito il cardinale Malcolm Ranjith di un attacco alla comunità cattolica già nel 2017. "Il monaco aveva parlato al cardinale Ranjith solo di ‘espansionismo islamico’", ha spiegato il sacerdote.

Galagoda Aththe Gnanasara era stato stato condannato a sei anni di prigione per oltraggio alla corte ma nel 2019 ha ricevuto la grazia presidenziale ed è stato rilasciato.