Maharashtra, aperta una casa che ospiterà figli di detenuti
di Nirmala Carvalho

La struttura, voluta e finanziata dalla diocesi di Sindhudurg, si prenderà cura dei bambini seguendoli nel loro sviluppo mentale, emotivo e sociale. Mons. Barreto: "Le colpe dei genitori non devono cadere sui figli. Questa casa sarà un rifugio sicuro". 


New Delhi (AsiaNews) - Il vescovo Alwyn Barreto della diocesi di Sindhudurg, nello stato del Maharashtra (costa occidentale dell’India), ha inaugurato il 14 settembre una casa per bambini e ragazzi i cui genitori stanno scontando una pena in carcere. La gestione della struttura è stata affidata alla cura delle Suore della Santa Croce.

“Lo sviluppo e la crescita di questi bambini - ha dichiarato ad AsiaNews mons. Barreto - non deve essere compromessa oltremodo dalla situazione dei loro genitori. Va sottolineato che non tutti quelli che sono in prigione sono colpevoli di reato o hanno violato la legge. Talvolta però la custodia preventiva non permette ai genitori di prendersi cura dei propri figli".

La struttura appena inaugurata è la prima di questo tipo nello stato del Maharashtra e, in caso di necessità, tutti i figli di detenuti della regione verranno ospitati dalle suore. “Questi bambini - ha proseguito il vescovo - soffrono tremendamente a livello emotivo per la delicata situazione che si trovano ad affrontare e spesso vengono stigmatizzati dalla società sebbene non abbiano alcuna colpa. La nostra volontà è che questo possa essere un rifugio sicuro in cui crescere ed imparare. I bambini potranno frequentare la scuola vicina e vivere armoniosamente sotto lo stesso tetto. Inoltre, verranno seguiti dai nostri assistenti che, grazie ad una formazione spirituale e psicologica, lavoreranno per un sano sviluppo mentale, emotivo e sociale di questi ragazzi”.

Fin dalla sua ordinazione, mons. Barreto ha lavorato a favore dei poveri, degli ultimi e degli emarginati. “Ho sempre scelto di operare in missione - racconta -. Ricordo alcuni villaggi così remoti che dovevo camminare tre ore per raggiungerli e incontrare la gente del posto. Oggi posso dire che nella mia diocesi di Sindhudurg, i poveri continuano ad essere i maggiori beneficiari dell'apostolato educativo, sanitario e assistenziale senza alcuna discriminazione di casta o credo”.

Tra le altre azioni intraprese dalla diocesi a favore dei più bisognosi vi sarà anche un servizio di assistenza legale a quanti non possono permettersi le spese giudiziarie. Inoltre, il prossimo passo sarà quello di aprire una struttura analoga per le bambine e le ragazze figlie di detenuti.