Per le stragi di curdi nuove accuse contro Saddam

Il procuratore gli imputa l'"Operazione Anfal", svoltasi tra il 1987 e il 1988, nell'ambito della quale ci furono i bombardamenti con i gas.


Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – L'"Operazione Anfal", che si svolse tra il 1987 ed il 1988, nell'ambito della quale ci fu l'uccisione, con i gas, di circa 5mila curdi del villaggio di Halabja, la distruzione di centinaia di villaggi e la deportazione di migliaia di persone. Secondo i curdi, oltre 180mila persone furono uccise nell'operazione. E' la nuova accusa che tra pochi giorni sarà essere mossa a Saddam Hussein, secondo quanto annunciato a Baghdad dal procuratore capo Jaafar al Moussawi.

Moussawi non ha specificato quando l'accusa sarà mossa a Saddam, ma il tribunale nel quale è in corso il processo all'ex dittatore iracheno dovrebbe dare a breve delle indicazioni.

Altre otto persone sono sotto inchiesta per l'Operazione Anfal: tra loro il cugino di Saddam, Ali Hassan al Majid, noto come "Ali il chimico", l'ex ministro della difesa Sultan Hashim e Saber al Douri, capo dei servizi di intelligence ai tempi della vicenda.

Attualmente l'ex dittatore è sotto accusa per l'uccisione di sciiti nell'offensiva lanciata contro la città di Dujail nel 1982. E' il primo di dozzine di casi mossi contro Saddam ed il suo clan.

Moussawi ha sostenuto che il tribunale potrebbe essere chiuso per preparare il caso Dujail, che è stato complicato dalle dimissioni del presidente della corte, l'uccisione di due avvocati della difesa, il boicottaggio e le invettive di Saddam, che, se riconosciuto colpevole, rischia l'impiccagione.