Papa: "interrompere la comunione con chi si è allontanato dalla dottrina che salva"

La Chiesa è "amore", ma anche "verità" e ai successori dei Dodici spetta essere "custodi" e "testimoni" del "deposito della verità consegnato alla Chiesa, come sono anche i ministri della carità rivelata e donata dal Signore Gesù".


Città del Vaticano (AsiaNews) - La Chiesa è "amore", ma anche "verità": la fedeltà a questi due caratteri, che coesistono fin dai tempi dei Dodici, fanno sì che, di fronte al pericolo di perdere la fede, c'è il "preciso dovere di chi crede la Chiesa dell'amore, e vuol vivere in essa, interrompere la comunione con chi si è allontanato dalla dottrina che salva".

Continuando nella riflessione sul mistero della Chiesa, Benedetto XVI ha parlato alle 30mila persone presenti all'udienza generale in Piazza San Pietro in una giornata ventosa che ha fatto improvvisare a Benedetto XVI una battuta sul "vento che può far pensare allo Spirito Santo", del "servizio alla comunione". Fin dai tempi apostolici, ha detto, la comunità dei discepoli "ben conosce la prova, costituita soprattutto dai contrasti circa le verità di fede, con le conseguenti lacerazioni della comunione. Come la comunione dell'amore esiste sin dall'inizio (cfr 1 Gv 1,1ss), così sin dall'inizio subentra la divisione: "Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri" (1 Gv 2,19). Quando è grave il pericolo di perdere la fede! E' un preciso dovere di chi crede la Chiesa dell'amore, e vuol vivere in essa, interrompere la comunione con chi si è allontanato dalla dottrina che salva (cfr 2 Gv 9-11)".

La Chiesa nascente era "ben consapevole di queste tensioni possibili nell'esperienza della comunione".

Ma "la Chiesa dell'amore è anche la Chiesa della verità, intesa anzitutto come fedeltà al Vangelo affidato dal Signore Gesù ai suoi. La fraternità cristiana nasce dall'essere costituiti figli dello stesso Padre dallo Spirito di verità: "Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio" (Rm 8,14). Ma la famiglia dei figli di Dio, per vivere nell'unità e nella pace, ha bisogno di chi la custodisca nella verità e la guidi con discernimento sapiente e autorevole: è ciò che fa il ministero degli Apostoli".

Gli apostoli e i loro successori "sono pertanto i custodi e i testimoni autorevoli del deposito della verità consegnato alla Chiesa, come sono anche i ministri della carità rivelata e donata dal Signore Gesù. Il loro è, in tal senso, anzitutto un servizio di amore: e la carità che essi vivono e promuovono è inseparabile dalla verità che custodiscono e trasmettono. La verità e l'amore sono due volti dello stesso dono che viene da Dio e che grazie al ministero apostolico è custodito nella Chiesa e ci raggiunge fino al nostro presente! Anche attraverso il servizio degli Apostoli e dei loro successori l'amore di Dio Trinità ci raggiunge per comunicarci la verità che ci fa liberi (cfr Gv 8,32)!".