Papa: recitiamo il rosario per vivere l'amore e portare la luce di Dio nel mondo

Un ricordo per le vittime di Ischia e per i soldati uccisi a Nassiriya, affidati a Maria Regina della Pace.


Roma (AsiaNews) – Con la recita del rosario al santuario della Madonna del Divino Amore, alle porte di Roma, Benedetto XVI ha dato inizio al mese tradizionalmente dedicato alla devozione a Maria, per invitare i cristiani a vivere "l'amore" e a far entrare "la luce di Dio nel mondo", convertendosi "a Dio Amore, perché il mondo sia liberato dalle guerre e dal terrorismo".

Dopo la recita dei misteri "gaudiosi", davanti all'immagine della Madre di Dio, il papa ha rivolto alcune parole alle persone che assiepavano piccola chiesetta antica e il cortile del santuario, alla presenza del card. Camillo Ruini, vicario generale della diocesi di Roma, di mons. Paolo Schiavon, vescovo ausiliare per il Settore Sud della diocesi e da mons. Pasquale Silla, rettore del complesso.

Nelle parole del papa, la devozione a Maria espressa nel rosario, è contemplazione dei misteri "inizio della nostra salvezza", ripercorrendo le fasi della vita di Gesù e di Maria, rivolgendosi a lei con le parole dell'arcangelo Gabriele e di Elisabetta, riportate nel Vangelo.

Ricordando il titolo del santuario (del "Divino Amore") BenedettoXVI ha detto che c'è un "legame che unisce Maria allo Spirito Santo", che la rende "una donna che ama", che "nella fede pensa con i pensieri di Dio e vuole con la volontà di Dio". Per questo, ha detto il pontefice, "insieme ai nostri fratelli nella fede di ogni tempo e di ogni luogo, ci rivolgiamo a Lei nelle nostre necessità e speranze, nelle vicende liete e dolorose della vita". "Da qui, da questo santuario del Divino Amore, attendiamo dunque un forte aiuto e sostegno spirituale per la Diocesi di Roma, per me suo Vescovo e per gli altri Vescovi miei collaboratori, per i sacerdoti, per le famiglie, per le vocazioni, per i poveri, i sofferenti, gli ammalati, per i bambini e per gli anziani, per tutta l'amata nazione italiana". A questo proposito il papa ha ricordato le vittime di una frana nell'isola di Ischia e i soldati italiani uccisi giorni fa in un attentato a Nassiriya in Iraq.

Il santuario del Divino Amore è meta continua di pellegrinaggi, anche notturni – fra i sabato e la domenica – da parte dei romani, a ricordo di un voto fatto dalla popolazione e da Pio XII di una maggior decisione nella conversione a Dio se la città fosse stata salvata dai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale. Ricordando il voto fatto dalla popolazione romana il 4 giugno 1944 ( "la promessa di correggere e migliorare la propria condotta morale, per renderla più conforme a quella del Signore Gesù"), il papa ha sottolineato: "Anche oggi c'è bisogno di conversione a Dio, a Dio Amore, perché il mondo sia liberato dalle guerre e dal terrorismo. Ce lo ricordano purtroppo le vittime, come i militari caduti giovedì scorso a Nassiriya, in Iraq, che affidiamo alla materna intercessione di Maria, Regina della pace". E ha concluso: "Cari fratelli e sorelle, da questo Santuario della Madonna del Divino Amore rinnovo dunque l'invito che ho formulato nell'Enciclica Deus caritas est (n. 39): viviamo l'amore e così facciamo entrare la luce di Dio nel mondo. Amen!".