La Merkel: fare affari senza dimenticare i diritti umani

L'incontro a Shanghai con mons. Jin Luxian; a Pechino con alcuni autori "proibiti"; dialoghi su Tibet, Internet  e libertà religiosa. E la Germania rimane fra i primi partner commerciali della Cina.


Shanghai (AsiaNews) – Angela Merkel, cancelliere tedesca in visita in Cina, ha incontrato oggi mons. Jin Luxian, vescovo cattolico ufficiale, riconciliato con la Santa Sede. Ieri ha avuto un colloquio con i due autori di un libro sui contadini cinesi, messo al bando dal Dipartimento di propaganda. E tutto questo senza dimenticare di fare affari con il colosso cinese, di cui la Germania è il maggior partner europeo.

Quest'oggi il cancelliere tedesco – figlia di un pastore protestante - ha fatto visita a mons. Jin, vescovo di Shanghai e dopo un colloquio di circa mezz'ora hanno visitato insieme la cattedrale di sant'Ignazio, nel quartiere di Xujiahui. Mons. Jin, 90 anni, è da tempo molto malato. Lo scorso settembre, insieme ad altri 3 prelati cinesi, era stato invitato da Benedetto XVI a partecipare al Sinodo sull'Eucarestia a Roma. Ma il governo non ha dato loro il permesso di uscire dal paese a causa delle rimostranze dei capi dell'Associazione Patriottica che esigevano che il papa si rivolgesse a loro per l'invito e non direttamente ai vescovi. La visita della Merkel è considerato un discreto appoggio alla causa dei rapporti fra Cina e Vaticano, mettendo da parte le pretese dell'AP di voler controllare la Chiesa ufficiale. Commentando l'incontro con il prelato, il cancelliere tedesco ha detto di essere "rimasta impressionata… dal grande interesse che egli [mons. Jin] mostra per i rapporti fra il Vaticano e il governo cinese".

La Merkel è giunta a Shanghai oggi, provenendo da Pechino. Ieri, nella capitale, ha incontrato due scrittori molto noti per le loro inchieste e denunce sulla situazione dei contadini e sulla corruzione dei capi locali. Chen Guidi e sua moglie Wu Chuntao sono gli autori di un libro sulla condizione dei contadini che è stato proibito al pubblico cinese dopo un iniziale successo. All'inizio del 2004 il Dipartimento di propaganda ha proibito la ristampa e la diffusione, ritirando anche le copie in commercio, ma senza criticarlo. Secondo gli autori questo è un segno che influenti personalità del governo sostengono la loro analisi.

Il parere degli studiosi è che la Merkel, con questi incontri e dialoghi aventi a tema i diritti umani, cerchi di rafforzare l'ala riformista del governo.

Ieri il cancelliere tedesco con il primo ministro Wen Jiabao ha manifestato le sue preoccupazioni sulla libertà religiosa, i diritti umani, la situazione del Tibet, il controllo di Internet. "Il governo cinese – ha detto oggi la Merkel  a conclusione della visita – ascolta con attenzione il tema dei diritti umani. Bisogna dialogare di più. Sui diritti umani dobbiamo parlare lo stesso linguaggio nel nostro Paese e qui in Cina".

Con queste forti sottolineature sui diritti umani, la visita della Merkel si distacca dalla tradizione politica europea  - italiana, inglese, francese e tedesca - che finora aveva sempre preferito parlare con i partner cinesi solo di commercio, sussurrando soltanto in privato le questioni del rispetto dell'uomo.

Il timore – si diceva – è che la Cina si vendichi penalizzando l'economia. Nei suoi due giorni di visita la Merkel ha avuto successo anche dal punto di vista economico. Ieri la Siemens ha firmato una bozza di intenti con il Ministero cinese delle ferrovie e la compagnia CSR Zhuzhou per la costruzione di 500 locomotive elettriche. Il valore totale del progetto è di circa 1,2 miliardi di euro.

La Siemens ha vinto anche contratti per migliorare la rete e i servizi delle compagnie telefoniche cinesi China Mobile Communications Corp  e China United Telecommunications Corp.

Secondo dati dell'ambasciata tedesca a Pechino, vi sono almeno 1800 ditte tedesche che lavorano in Cina. Il rapporto commerciale è salito da 270 milioni di euro nel 1972 a oltre 18 miliardi lo scorso anno.