Beslan: "merita la morte" l'unico terrorista sopravvissuto

È il verdetto della Corte suprema di Vladikavkaz, che commuta subito la pena in ergastolo. Soddisfazione del sostituto procuratore generale; in aula le madri delle vittime si scagliano contro il condannato e continuano a chiedere un processo anche per ufficiali e funzionari governativi.


Vladikavkaz (AsiaNews) – Merita la sentenza capitale l'unico terrorista ceceno sopravvissuto alla strage della scuola numero 1 di Beslan. È il verdetto della Corte suprema dell'Ossezia del Nord, la quale ha subito commutato la condanna di Nurpashi Kulayev in ergastolo, a causa della moratoria della pena di morte, stabilita dalla Russia nel 1997 in cambio dell'adesione al Consiglio d'Europa.

Davanti al tribunale, numerose madri delle vittime, tutte vestite a lutto, hanno atteso il  verdetto, mostrando cartelli come: "Niente perdono per le autorità che hanno lasciato che Beslan accadesse". Quelle presenti in aula, invece, si sono scagliate con forza contro il condannato mentre veniva trasferito, quasi volessero farsi giustizia da sole.

La Corte ritiene che Kulayev "merita la pena di morte" essendo colpevole di terrorismo, banditismo, sequestro di persona, omicidio plurimo e trasporto illegittimo di armi. Il vice procuratore generale Nikolai Shepel, fin dall'inizio sostenitore della massima pena, si è detto soddisfatto del verdetto, emesso al termine di un processo durato un anno.

Kulayev è l'unico sopravvissuto dei 32 separatisti ceceni che dall'1 al 3 settembre 2004 hanno tenuto in ostaggio oltre mille persone nella scuola numero 1 di Beslan, 20 km da Vladikavkaz. Il sequestro è finito in tragedia con oltre 330 morti, tra i quali 186 bambini.

Il venticinquenne falegname ceceno aveva già proclamato la sua innocenza con una dichiarazione finale: "Vorrei esprimere le mie condoglianze a tutti coloro che hanno perso membri delle loro famiglie. Io perdo parenti da otto anni. Però non sono colpevole".

I parenti delle vittime continuano a chiedere che si faccia luce anche sulle responsabilità di governo e forze di sicurezza in relazione al sequestro e al suo tragico epilogo. Il Comitato delle "Madri di Beslan" ha sempre chiesto la condanna capitale per il terrorista, pur definendo una farsa il processo che ha visto Kulayev unico imputato. Le Madri spingono, perché vengano riaperte le indagini e chiedono che anche gli ufficiali, responsabili di quella che considerano una confusa operazione di liberazione, siano riconosciuti colpevoli.