Continuano gli arresti per Aung San Suu Kyi. Per la giunta è una "questione interna"

Gli arresti domiciliari scadevano sabato 27 maggio, ma il giorno prima sono stati prolungati di un anno. La leader democratica ha passato 10 degli ultimi 17 anni agli arresti domiciliari.


Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Gli arresti domiciliari della leader democratica Aung San Suu Kyi sono una questione interna del Myanmar. "Non si tratta di una questione internazionale ma solo di un problema interno", ha dichiarato oggi il ministro degli esteri birmano Nyan Win dalla Malaysia, dove partecipa a due giorni di incontri dei paesi non allineati.

Questa è la prima dichiarazione pubblica dal  26 maggio scorso, quando la giunta ha rinnovato di un altro anno gli arresti domiciliari al premio Nobel Aung San Suu Kyi. Venerdì sera un ufficiale di polizia si è recato nell'abitazione della leader democratica, e le ha comunicato la decisione della giunta. Gli arresti domiciliari dovevano scadere il 27 maggio.

Suu Kyi, 60 anni, ha passato 10 degli ultimi 17 anni agli arresti domiciliari. Il governo del Myanmar detiene altri centinaia di attivisti per la democrazia e dissidenti politici.

Una visita della scorsa settimana del funzionario Onu Ibrahim Gambari aveva lasciato sperare in una liberazione del premio Nobel, anche perché la giunta, con una scelta sorprendente, aveva permesso al funzionario Onu di incontrare Aung San Suu Kyi.