Shandong, nuove violenze nel caso dell'attivista non vedente

L'avvocato di Chen Guangchen, attivista in carcere famoso per le sue battaglie contro gli aborti forzati, ed il suo assistente sono stati picchiati e derubati a pochi passi dalla polizia di Linyi, che non è intervenuta.


Linyi (AsiaNews/Scmp) – Non si ferma la scia di violenza che colpisce chiunque sia collegato al caso di Chen Guangcheng, l'attivista non vedente che si batte contro gli aborti forzati in Cina: ieri il suo avvocato è stato picchiato e derubato mentre si trovava nella città natale dell'attivista, Linyi, nello Shandong.

Li Jinsong ed il suo assistente Li Subin cercavano di incontrare Yuan Weijing, la moglie di Chen, ma sono stati assaliti da alcuni abitanti del villaggio, non identificati, che li hanno colpiti in faccia ed hanno rubato la loro telecamera. La polizia locale, presente a pochi passi dall'accaduto, ha osservato la scena senza intervenire.

I due legali si erano recati a Linyi perché la moglie dell'attivista è costretta a degli arresti domiciliari "virtuali", in quanto non vi sono accuse contro di lei ma non ha la possibilità di uscire di casa.

L'avvocato Li cercava di ottenere dalla donna una copia dell'atto con cui la polizia la informava dell'arresto del marito e per discutere con lei della possibilità di pagare una cauzione.

La polizia dello Shandong ha infatti dichiarato ufficialmente l'arresto di Chen solo lo scorso 11 giugno, ma l'attivista, famoso in tutto il mondo per le sue campagne contro la pianificazione familiare forzata, era sparito già dallo scorso marzo. Le accuse, che la difesa dichiara infondate, sono "danneggiamento della proprietà pubblica ed incitamento al disturbo dei trasporti".

Secondo il racconto dell'avvocato, la loro macchina è stata fermata all'ingresso del villaggio da un gruppo di donne, che hanno iniziato a scuotere la macchina così forte da farla quasi ribaltare. Li ha chiamato la polizia con il cellulare dall'interno della vettura, ma gli agenti non sono intervenuti neanche quando un uomo lo ha colpito con violenza in faccia e gli ha strappato la videocamera. Il legale racconta poi che il gruppo di avvocati della difesa è sempre stato pedinato fin dall'arrivo all'abitazione dell'attivista, il 20 giugno scorso.

Il 23 giugno scorso il conducente del taxi che li aveva condotti a Linyi è stato picchiato appena fuori dal villaggio.

Chen è famoso nel Paese per l'attività che svolge a favore dei disabili e per la campagna contro la politica governativa di pianificazione delle nascite. E' stato lui ad aiutare alcuni cronisti del Washington Post a trovare le prove della campagna di aborti forzati condotta contro le donne della sua città. Grazie ai suoi dati, il giornale americano ha potuto provare che nel corso dello scorso anno le autorità della provincia centro-orientale hanno sterilizzato con la forza oltre 7 mila persone.

Dopo la denuncia, l'Agenzia cinese per la pianificazione familiare è stata costretta ad ammettere, il 19 settembre scorso, che alcuni rappresentanti governativi "hanno effettuato aborti forzati e sterilizzazioni contrari ai diritti legali dei cittadini".