Il nostro corrispondente, originario di uno dei distretti più colpiti dal terremoto di fine maggio, ha girato per un mese l'isola in cerca di donazioni. Con il sostegno della sua parrocchia a Wedi. In una lettera ad AsiaNews racconta il suo impegno a favore dei concittadini e della "generosa" risposta ricevuta da cristiani e musulmani.
Wedi (AsiaNews) Cari amici, per un mese non sono riuscito a scrivere, scusate, ma tanto è servito per raccogliere aiuti e coordinare le attività umanitarie a favore dei miei concittadini a Wedi - reggenza di Klaten, Java centrale - colpiti dal terremoto del 27 maggio scorso. La generosa risposta della popolazione, cristiani e musulmani, ha ricompensato la fatica. In 4 settimane la parrocchia della Santa Vergine Maria, Madre di Dio a Wedi ha ricevuto sul suo conto 18 mila dollari. Più molti aiuti in cibo, vestiti e tende.
Nel mobilitarmi a favore degli sfollati è come se avessi seguito una chiamata divina. Avendo studiato al seminario dei gesuiti a Semarang, ho molte conoscenze tra le comunità cattoliche in Indonesia e a loro ho lanciato un appello per ottenere aiuti. Ho trovato prezioso sostegno nelle suore delle Serve di Cristo e nei sacerdoti diocesani di Wedi.
È stato impressionante. Tutti i cattolici dell'Indonesia hanno risposto in modo generoso. E le notizie pubblicate su AsiaNews hanno contribuito a far conoscere il dramma di questa gente ed a sensibilizzare i donatori. Ho girato il Paese parlando a centinaia di amici, parenti, ex compagni di studi, ad istituti religiosi e a seminari. Il risultato? 18 mila dollari di donazioni sul conto bancario della parrocchia di Wedi. La somma verrà investita in progetti di ricostruzione a sostegno dei senza tetto, senza differenza di religione. In un incontro alla parrocchia di Wedi a giugno abbiamo poi deciso come distribuire nel modo più veloce ed equo possibile aiuti come cibo e vestiti.
Molti, inoltre, sono quelli arrivati in parrocchia offrendosi come volontari: cattolici, protestanti, musulmani; universitari, studenti, boy-scouts e organizzazioni di ogni genere. Io ero incaricato di spiegare loro la situazione e i reali bisogni della gente di Wedi. Abbiamo formato una squadra di persone, tra le quali c'è anche mia sorella, che coordinano i volontari e li guidano nelle zone devastate.
Abbiamo fatto molto, le persone ci sono grate, ma il lavoro non è ancora finito.
Grazie
Mathias