Pyongyang "accetti la risoluzione Onu e torni al tavolo del disarmo nucleare"

Bush e Putin, ai margini del G8, siglano un comunicato congiunto che chiede alla Corea del Nord di accettare le sanzioni del Consiglio di Sicurezza e di tornare "senza condizioni" al tavolo dei dialoghi a sei sul nucleare. Sulla stessa linea, Seoul minaccia il blocco degli aiuti.


Mosca (AsiaNews) – La Corea del Nord "deve accettare il contenuto della risoluzione adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite" e tornare "senza condizioni ed il prima possibile al tavolo dei dialoghi a sei sul disarmo nucleare". E' questo il senso del comunicato congiunto siglato questa mattina dal presidente americano George W. Bush e dalla sua controparte russa Vladimir Putin, reso pubblico ai margini del G8 di San Pietroburgo. 

I due presidenti hanno poi ribadito la loro "seria preoccupazione" nei confronti dei recenti esperimenti missilistici effettuati dalla Corea del Nord ed esprimono "piena fiducia" che Pyongyang accetti le condizioni imposte dall'Onu.

L'organismo internazionale ha trovato il 15 luglio scorso a New York – dopo dieci giorni di dibattiti – una linea comune da adottare nei confronti del regime guidato dal "caro leader" Kim Jong-il.

Il voto unanime del Consiglio chiede alla Corea del Nord di "sospendere immediatamente i test condotti con i missili balistici" ed impone a Pyongyang delle sanzioni che colpiscono però solo l'import-export di materiale e tecnologia missilistica. Il testo chiede inoltre alla comunità internazionale "di vigilare sulla proliferazione della tecnologia missilistica e nucleare".

La proposta finale è stata presentata da Francia e Gran Bretagna: i due governi hanno emendato la precedente bozza giapponese che chiedeva l'intervento militare dei caschi blu ed un embargo economico che senza alcun dubbio avrebbe spezzato l'economia, già traballante, della parte nord della penisola coreana.

In sede di voto, Pak Gil Yon – ambasciatore nordcoreano presso le Nazioni Unite – ha "respinto totalmente la risoluzione" ed ha spiegato che i test sono stati condotti "come una normale operazione militare". Secondo Park, "il Consiglio di Sicurezza sta cercando di isolare il suo Paese per indebolirlo e piegarlo ai desideri dei nuovi colonialisti". "Per evitare ciò – ha aggiunto - la Corea del Nord continuerà i test sui missili balistici, l'unico modo a disposizione per rafforzare le proprie capacità di auto-difesa".

In risposta, il governo di Seoul ha minacciato la sospensione immediata dell'invio di materiale umanitario a Pyongyang, unica fonte di sostentamento per buona parte della popolazione nordcoreana.