Vescovo filippino: "Non partecipo alla Commissione sugli omicidi politici"
di Santosh Digal

Il vescovo di Batanes-Babuyanes ha motivato la sua scelta  per rispetto all'autonomia della Conferenza episcopale e a causa dei suoi impegni pastorali.


Manila (AsiaNews) – Il vescovo di Batanes-Babuyanes, mons. Camilo Gregorio, ha rifiutato ieri l'offerta del presidente filippino di far parte della Commissione governativa d'indagine sulle uccisioni "extra-giuridiche" a causa dei suoi impegni pastorali e per rispetto all'autonomia della Conferenza episcopale.

Il prelato ha motivato la sua decisione in un messaggio scritto a p. Juanito Figura, segretario esecutivo della Conferenza episcopale filippina. "Dopo molta preghiera ed attente riflessione – scrive – ho deciso di declinare l'offerta a causa dei molteplici impegni pastorali che mi attendono, ma anche per rispetto all'autonomia della Conferenza episcopale di cui sono membro".

"Ringrazio il presidente Arroyo – conclude – per il suo invito, ma intendo servire la mia nazione in altri modi. Dio benedica la Commissione ed il giudice che la dirige".

Il presidente Gloria Macapagal Arroyo, ha formato la Commissione il 20 agosto scorso con il compito di investigare sugli omicidi definiti "extra-giuridici" di giornalisti ed esponenti della sinistra politica del Paese. Il presidente è il giudice della Corte Suprema in pensione, Jose Melo.

L'arcivescovo di Lingayen-Dagupan, mons. Oscar Cruz, dice di sostenere la decisione del suo fratello nell'episcopato: essa "risponde alle leggi della Chiesa". "Il diritto canonico – spiega - proibisce a diaconi, sacerdoti e vescovi di accettare incarichi pubblici, in special modo se essi conferiscono un effettivo potere sociale".

"La Commissione di inchiesta – sottolinea – rientra in maniera particolare in questa definizione, dato che ha il potere di fare praticamente tutto".