Cina: 5 anni di carcere per Ching Cheong "colpevole di spionaggio"

Per i giudici, il cronista ha venduto segreti militari a Taiwan ed ha creato una rete di spie per attentare allo Stato. Al momento dell'arresto lavorava invece ad un articolo sul massacro di piazza Tiananmen.


Hong Kong (AsiaNews/Scmp) – La Corte intermedia del Popolo di Pechino ha ritenuto colpevole di spionaggio Ching Cheong, un reporter di Hong Kong, e lo ha condannato a cinque anni di reclusione. Lo ha confermato ieri la Xinhua, agenzia di stampa ufficiale del regime comunista.

Ching, corrispondente per il giornale di Singapore Straits Times, è agli arresti dall'aprile del 2005. Secondo i media statali, il giornalista avrebbe confessato di aver venduto informazioni militari a Taiwan ed aver messo in piedi una rete di spionaggio per "vendere segreti di Stato" a potenze straniere.

In Cina la maggioranza delle informazioni sulla vita della nazione sono considerate "segreto di Stato" e la loro rivelazione attraverso i media viene bollato come "un attentato alla sicurezza" dello stesso. Attualmente nel paese almeno 42 giornalisti sono detenuti per questo.

Personalità della dissidenza hanno rivelato ad AsiaNews che le ragioni vere dell'arresto di Ching Cheong sono da legare alla sua ricerca su Zhao Ziyang, segretario del Partito ai tempi delle rivolte pro-democrazia, e sul massacro di Tiananmen nell'89. Il governo continua a giustificare il massacro come un male "minore" che ha garantito stabilità e ordine al paese, portandolo al successo economico.

He Peihua, avvocato di Ching, non ha fornito alcuna spiegazione: "Devo rispettare i desideri della famiglia – ha spiegato in un'intervista televisiva – e non rivelare nulla della decisione".

I datori di lavoro del giornalista hanno invece chiesto alle autorità cinesi di mostrare "compassione ed indulgenza" durante la sua detenzione. Un appello pubblico della Singapore Press Holdings – editore del giornale per cui lavorava Ching – recita: "Abbiamo appresso con preoccupazione della sentenza emessa ieri. E' noto che il giornalista soffre di pressione alta e non è nella sua forma migliore e per questo ci appelliamo alle autorità, affinché mostrino compassione ed indulgenza".