Vaticano: "Papa preoccupato solo dalla motivazione religiosa della violenza"

Una nota ufficiale della Santa Sede risponde così alle feroci critiche mosse oggi a Benedetto XVI da parte di diversi leader musulmani, che lo hanno invitato a chiedere scusa a tutto l'Islam ed hanno definito il suo atteggiamento "presuntuoso, viziato ed arrogante".


Città del Vaticano (AsiaNews) – Ciò che preoccupa realmente Benedetto XVI "è un chiaro e radicale rifiuto della motivazione religiosa della violenza" e nel discorso pronunciato all'università di Regensburg non vi era "nessuna offesa alla sensibilità dei credenti nell'Islam né la volontà da parte del Papa di svolgere uno studio approfondito sul jihad e sul pensiero musulmano".

Risponde così la Santa Sede alle critiche furiose di alcuni esponenti musulmani di Turchia, Kuwait e Germania, che nel pomeriggio di oggi hanno attaccato Benedetto XVI per alcuni brani – estrapolati dal testo e rilanciati dalla stampa turca – contenuti nel discorso pronunciato il 12 settembre scorso agli universitari tedeschi.

Il presidente degli Affari religiosi della Turchia Ali Bardakoglu, massima autorità islamica di Stato definibile come "Gran Muftì" dei turchi, ha detto oggi alla stampa nazionale: "Ho letto le notizie sul discorso del Papa con meraviglia e orrore. È un discorso molto provocatorio, ostile e pregiudiziale che rivela un atteggiamento presuntuoso, viziato e arrogante di una persona che sa di avere dietro di sé il potere economico dell'Occidente. Se un uomo di religione o uno scienziato critica la storia di una religione o i membri di quella religione, possiamo discuterne. Ma quando si mette lingua sulle cose sacre, sul Libro sacro e sul suo Profeta, questo è segno di arroganza, di ostilità e dà luogo a una maldicenza che attizza la lotta di religione".

Bardakoglu ha aggiunto poi di "aspettarsi le scuse di Benedetto XVI all'Islam intero". La sua posizione è stata ripresa, forse con ancora più rabbia, da Haken al-Mutairi e Sayed Baqer al-Mohri – leader degli sciiti kuwaitiani – e da Aiman Mazyek, presidente del consiglio centrale musulmano in Germania.

La Santa Sede - con un comunicato a firma del direttore della Sala stampa, p. Federico Lombardi sj - sottolinea  invece che non vi era "nessuna offesa alla sensibilità dei credenti nell'Islam nè la volontà da parte del Papa di svolgere uno studio approfondito sul jihad e sul pensiero musulmano".

La dichiarazione, al contrario, riafferma "la volontà del Santo Padre di coltivare un atteggiamento di rispetto e di dialogo verso le altre religioni e culture, evidentemente anche verso l'Islam". La nota sottolinea che "a proposito delle reazioni di esponenti musulmani circa alcuni passi del discorso del Santo Padre all'Università di Regensburg, è opportuno rilevare che, come risulta da una attenta lettura del testo, ciò che sta a cuore al Santo Padre e' un chiaro e radicale rifiuto della motivazione religiosa della violenza".

"Anzi – prosegue p. Lombardi - nei discorsi di Benedetto XVI - appare chiaramente il monito, rivolto alla cultura occidentale, perchè si eviti il disprezzo di Dio e il cinismo che considera il dileggio del sacro un diritto della libertà, la giusta considerazione della dimensione religiosa e' infatti premessa essenziale per un fruttuoso dialogo con le grandi culture e religioni del mondo".

"Proprio nelle conclusioni del discorso all'Universita' di Regensburg – continua - Benedetto XVI ha affermato che le culture profondamente religiose del mondo vedono proprio nella esclusione del divino dall'universalità della ragione un attacco alle loro convinzioni più intime. Una ragione che di fronte al divino e' sorda e respinge la religione nell'ambito delle sottoculture, e' incapace di inserirsi nel dialogo delle culture".

"E' chiara quindi - conclude padre Lombardi - la volontà del Santo Padre di coltivare un atteggiamento di rispetto e di dialogo verso le altre religioni e culture, evidentemente anche verso l'Islam''.