Per la Cina Kim Jong-il "vuole tornare al tavolo del disarmo nucleare"

Il ritorno avverrà "se diminuisce la pressione Usa". Lo sostiene un quotidiano sudcoreano, che cita fonti diplomatiche cinesi. Ieri l'incontro fra il dittatore e l'inviato cinese Tang Jiaxuan, che ha consegnato un messaggio personale del presidente Hu Jintao.


Seoul (AsiaNews) – Kim Jong-il, il "Caro Leader" della Corea del Nord, avrebbe espresso la volontà di tornare al tavolo del disarmo nucleare se gli Stati Uniti "alleggeriscono la pressione sul suo Paese". Lo sostiene il Chosun Ilbo, il maggior quotidiano della Corea del Sud, che cita fonti diplomatiche cinesi.

Ieri una delegazione di Pechino guidata dal Consigliere di Stato Tang Jiaxuan ha incontrato il dittatore di Pyongyang e gli ha consegnato un messaggio personale del presidente Hu Jintao. Al rientro, la missione è stata definita "significativa" dalla comunità diplomatica.

Secondo la fonte anonima, Kim si è detto "dispiaciuto" per quella che è stata definita "la provocazione nucleare".

E' la prima volta che Kim incontra uno straniero dall'annuncio del test atomico, effettuato il 9 ottobre scorso. L'incontro è frutto delle pressioni della comunità internazionale, che ha chiesto con forza a Pechino di premere sul suo alleato per fermare le ambizioni atomiche del regime. Una reazione americana alla possibile apertura della Corea del Nord potrebbe venire oggi, vista la presenza di Condoleezza Rice a Pechino. 

Secondo fonti interne della capitale, neanche la Cina era stata informata della decisione di effettuare un esperimento nucleare. I vertici di Pechino hanno reagito definendo "sfacciato" il test.

Pyongyang aveva accettato nel settembre 2005 di partecipare al tavolo a sei sul disarmo nucleare in cambio di energia e benefici economici. Insieme alla Cina ed alla Corea del Nord, partecipano ai colloqui gli Stati Uniti, la Russia, il Giappone e la Corea del Sud.

I dialoghi si sono interrotti bruscamente due mesi dopo, quando Washington ha impedito al regime di accedere alle banche straniere ed ha accusato i nordcoreani di riciclaggio di denaro e falsificazione di dollari.