Il capo degli Affari religiosi in Turchia non parlerà col Papa di Regensburg

"A meno che non sia il Papa a sollevare la questione", ha detto Bardakoglu. L'esponente governativo non esclude la possibilità di proteste, ma si dice sicuro che la popolazione turca rispetterà l'ospite.


Ankara (AsiaNews) - Non ha intenzione di parlare delle critiche di Benedetto XVI all'islam, il capo del dicastero per gli affari religiosi in Turchia Ali Bardakoglu, "a meno che non sia il Papa a metterlo in agenda", ma non esclude che, durante la visita in Turchia, dal 28 novembre al primo dicembre, ci possano essere proteste, anche se la popolazione accoglierà solennemente il Papa, senza creare grandi incidenti . Lo ha sostenuto lo stesso Bardakoglu in un'intervista al tedesco Der Spiegel, rilanciata dalla stampa turca. A giudizio del capo del Dipartimento affari religiosi - che ebbe reazioni durissime alla 'lectio' tenuta da Benedetto XVI a Regensburg, in settembre – le affermazioni fatte in tale occasione, per le quali l'islam si sovrappone alla logica, erano un "chiaro e premeditato attacco contro i fondamentali principi della religione musulmana".

In un'intervista alla CNN turca, lo stesso Bardakoglu si è detto convinto che la popolazione sarà sensibile e ragionevole verso il Papa e non sarà noncurante nei confronti dell'ospite. "Le nostre porte – ha aggiunto – sono aperte a tutti. Se qualcuno fa delle false affermazioni sull'Islam, prendiamo chiaramente il nostro atteggiamento. Sia che sia un musulmano, un ebreo o un cristiano".

La stampa turca riporta intanto nuovi particolari sulla visita. Così, il 28, al suo arrivo all'aeroporto di Ankara, dove l'aereo papale giungerà scortato da caccia F-16, Benedetto XVI troverà ad attenderlo due auto blindate. Ma, per sicurezza, non si sa su quale delle due egli salirà, mentre le vetture seguiranno percorsi diversi per andare all' Anitkabir, il mausoleo di Ataturk, primo appuntamento del viaggio papale.

Ad Ankara, nella parte della visita dedicata allo Stato turco, Benedetto XVI dovrebbe incontrare il ministro degli Esteri, Abdullah Gul.

Ancora a proposito di automobili, sembra stia creando qualche problema alla sicurezza turca la volontà di Benedetto XVI di recarsi al Fanar, sede del Patriarcato ecumenico, con un mezzo dello stesso Patriarcato.