Due manager condannati per la morte di 166 minatori nello Shaanxi

Sono stato condannati a 5 anni per "negligenza": dopo un incendio nella loro miniera avevano costretto gli operai a riprendere la produzione, ma un'esplosione poco dopo ne uccise 166.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Due proprietari di miniere di carbone in Cina sono stati condannati per "negligenza" in merito ad una delle più gravi esplosioni di gas, in cui due anni fa morirono 166 operai. Ne dà notizia l'agenzia di Stato Xinhua.

L'incidente, tra i peggiori degli ultimi decenni nel Paese, era avvenuto nella miniera di Chenjiashan, a Tongchuan, provincia dello Shaanxi, due giorni dopo che la miniera stessa aveva preso fuoco.

I giudici hanno condannato il manager Liu Shuangming e il suo vice e capo ingegnere, Wang Youjun, rispettivamente a 5 anni e mezzo e 5 anni di detenzione. "Dopo l'incendio – riporta la Xinhua – i due hanno ordinato ai minatori di rischiare la loro vita e riprendere la produzione senza garanzia delle misure minime di sicurezza; il loro operato è stato oltraggioso".

Intanto ieri una corte d'appello del Xinjiang ha confermato la sentenza emessa a giugno da un tribunale di grado inferiore, che condanna 5 manager e tecnici di una miniera di carbone dai tre ai 7 anni di carcere per un'esplosione di gas, che uccise 83 operai.

La Cina ha il primato del maggior numero di morti in miniera e soprattutto nelle miniere di carbone. Responsabili degli impianti, sia governativi che pubblici, premono per uno sfruttamento intensivo, riducendo le misure di sicurezza per aumentare i profitti. Solo nell'ultimo fine settimana 4 incidenti in miniera hanno causato la morte di almeno 88 persone.