Tifone nelle Filippine: poca speranza di trovare superstiti sotto il fango

Durian ha sconvolto la zona attorno al monte Mayon: finora si contano 469 tra morti e dispersi, sommersi da un'enorme colata di fango, sassi e cenere. Le stime degli ultimi anni di disastri naturali nelle Filippine.


Legazpi (AsiaNews) – Continuano le operazioni di soccorso per cercare, ormai con poca speranza, i sopravvissuti al disastroso tifone Durian che tra il 30 novembre il 1 dicembre si è abbattuto sulle Filippine orientali. Il bilancio ufficiale finora è di 469 tra morti e dispersi  sotto un'enorme colata di fango, sassi e cenere, che ha distrutto finora diversi villaggi. Secondo gli esperti la stima è destinata a salire. "La maggior parte delle morti è avvenuta attorno al vulcano Mayon", riferisce Glenn Rabonza, direttore generale del Consiglio Nazionale di coordinamento per le catastrofi. "E' un bilancio - ha aggiunto - che probabilmente si aggraverà con il passare delle ore".

I venti fino a 225 km orari e le forti piogge hanno provocato smottamenti lungo le pendici del Monte Mayon, travolgendo i villaggi di Padang e Daraga e colpendone almeno altri 5. Il vulcano, il più attivo nel Paese, era entrato in eruzione in luglio, depositando milioni di tonnellate di sassi e cenere sui suoi versanti. Oltre 14 mila persone sono state evacuate finora; le operazioni di soccorso procedono con difficoltà a causa della terribile condizione di strade e mezzi di comunicazione. Il presidente delle Filippine Gloria Macapagal Arroyo ha ordinato l'intervento dell'esercito come rinforzo ai gruppi di aiuto impegnati a raggiungere i villaggi sommersi. Solo per l'agricoltura i danni sono stimati in almeno 7,6 milioni di euro.

Papa Benedetto XVI ha inviato ieri un telegramma di cordoglio per le vittime. Nel messaggio, a firma del segretario di Stato Tarcisio Bertone, il Papa si è detto "profondamente addolorato per la tragica perdita di vite determinata dal recente tifone nelle Filippine orientali".

Un Paese abituato ai disastri naturali

Durian - il cui nome deriva da un frutto asiatico - è il quarto tifone in tre mesi nelle Filippine; i metereologi prevedono si sposterà nel mar della Cina meridionale, dove dovrebbe indebolirsi prima di abbattersi sulle coste del Vietnam.

Posizionato nel Pacifico nord occidentale, l'arcipelago filippino – secondo gli esperti - è il primo Paese in cui si imbattono i peggiori tifoni del mondo appena si generano. Thelma Cinco, del Dipartimento meteorologia delle Filippine, spiega: "Siamo spesso il primo Paese a sperimentare tifoni, prima che questi si dirigano verso Cina, Taiwan e Giappone".

Il costo di vite umane dei disastri naturali nelle Filippine è drasticamente aumentato negli ultimi anni. Stando alle stime del Consiglio Nazionale di coordinamento per le catastrofi, solo dal 2001 al 2005 sono morte 2.892 persone e altre 909 risultano disperse in tifoni e altri generi di tempeste, che hanno causato danni per un totale di 521 milioni di dollari. Nell'ultimo secolo cattive condizioni climatiche sono costate al Paese 300 milioni di dollari all'anno solo in infrastrutture.