Alla Mecca oggi si lanciano le pietre contro il diavolo
Nessun incidente, finora, per i tre milioni di fedeli che stanno compiendo il pellegrinaggio. Il rito del lancio dei sassi รจ uno dei momenti che in passato hanno causato resse e vittime. Sono stati spesi quasi due miliardi di euro.
Mecca (AsiaNews/Agenzie) – Nessun incidente, contrariamente agli anni passati, ha funestato finora la celebrazione del pellegrinaggio alla Mecca, che si conclude oggi e che ha visto circa tre milioni di fedeli impegnati nel simbolico rito del lancio delle pietre contro il diavolo, che fa parte dell’Haj.
 
Il rito, che rievoca il gesto di Abramo che per tre volte resistette alla tentazione, scacciando il diavolo a sassate, si compie nella valle di Mina, non lontano dalla Mecca, dove sono erette tre “colonne del diavolo” contro le quali si gettano sette pietre, al grido di “Allah Akbar” (Allah è grande). Il gesto viene compiuto in un clima di eccitazione che spesso è stato causa di resse che hanno causato stragi. L’anno scorso ci furono 362 morti e 600 feriti.
 
A Mina sorge una “città di tende” dove il pellegrino sosta prima di compiere il rito del lancio delle pietre e da dove rientra alla Mecca per la conclusione dell’Haj.
 
Quest’anno è stato registrato un aumento del numero dei pellegrini. Ciò, secondo Abdul Jalil Kaaki, il presidente del Comitato saudita che si occupa dei pellegrinaggi, è comprovato da un incremento del 10% delle spese che essi hanno sostenuto, arrivate a oltre 10 miliardi di riyal, pari a circa 2 miliardi di euro.
 
In particolare, secondo il Comitato, citato da Arab News, i pellegrini hanno speso 7 miliardi di riyal per gli alberghi – che quest’anno hanno registrato il tutto esaurito - un miliardo per i ristoranti, un altro per i trasporti. Cifre importanti sono state spese per comperare gli animali da sacrificare, per le telecomunicazioni, per doni e souvenir.
 
Una piccola voce a sé, nelle spese, è rappresentata dall’acquisto delle sette pietre da lanciare contro le “colonne del diavolo”. Per tradizione andrebbero raccolte sulle colline che circondano la valle di Mina, che però sono piuttosto lontane. Così, in strada si incontrano venditori di pietre, che offrono set di sassi. Il prezzo normale è di un riyal (circa 20 centesimi di euro). Qualcuno ne compra di più e le porta via come ricordo, qualcun altro regala agli altri pellegrini quelle che ha preso in più.