Buddha scalza Vishnu dalle nuove banconote nepalesi
di Prakash Dubey
Il nuovo governo ad interim ha annunciato il conio di nuovo denaro nazionale, su cui appariranno Buddha, l’Everest ed una principessa locale, moglie di un imperatore cinese. Un sacerdoti indù commenta: “Meglio Buddha di Mao o Marx”.
Kathmandu (AsiaNews) – La popolazione nepalese ha accolto con gioia la decisione presa dal governo ad interim di sostituire sulle banconote nazionali l’immagine del re con quelle del Buddha. Sui tagli da 500 e mille rupie, da oggi, appare infatti l’iconografia dell’apostolo della non violenza.
 
Il Buddha prende il posto di re Gyanendra, che si proclamava una reincarnazione del dio indù Vishnu, ma questo “non è un sacrilegio per la numerosa comunità indù del Paese”. Pawan Pathak, sacerdote indù, spiega infatti ad AsiaNews che “nel nostro pantheon, anche il Buddha è una reincarnazione di Vishnu. Quindi, siamo felici della scelta: diverso se fosse apparso Mao o Marx, ma per fortuna questo non è avvenuto”.
 
Pathak sottolinea che “Buddha, di fatto, è un vero simbolo della cultura e della storia nepalese. Secondo la tradizione, è nato a Lumbini 2600 anni fa da una dinastia reale, e per noi è la decima reincarnazione di Vishnu. Il re ha usurpato il suo posto e si è dichiarato una reincarnazione divina, ma nessuna scrittura sacra conferma le sue affermazioni”.
 
Il monarca nepalese ha perso potere nell’aprile del 2006, dopo diverse settimane di proteste popolari e scontri armati. Con l’avvento del nuovo governo democratico, il Paese è divenuto laico ed ha perso la sua connotazione indù.
 
Sulle nuove banconote, oltre al riferimento al buddismo, saranno impresse “particolarità storiche e geografiche del Paese”. Il prof. Anil Kumar Sinha, esperto di cultura locale, spiega: “Vi sarà il monte Everest, famoso in tutto il mondo, e Bhrikuti, principessa nepalese che andò in sposa all’imperatore cinese. In questo modo, ricordiamo a tutti che la nostra cultura è vicina a quella indiana, ma affonda le sue radici anche nel rapporto con Pechino”.