Dalla Giornata del malato l'invito a dare conforto a chi è al termine dalla vita
di Joseph Yun Li-sun
Il presidente della Commissione episcopale salute, mons. Lazzaro You Heung-sik, racconta ad AsiaNews le celebrazioni per la Giornata mondiale di Seoul e parla di un rinnovato stimolo alla convivenza, anche con gli emarginati. La serata con i giovani, speranza per il futuro.
Seoul (AsiaNews) – E’ “con il messaggio di Cristo” che la Chiesa “cerca di trovare a ciascuno il proprio posto, anche se si deve arrivare ad operare una trasformazione del pensiero sociale per far accettare gli emarginati”. In questo senso, la Giornata mondiale dei malati a Seoul “è stata un successo: grazie al messaggio ed alle parole del Papa, si è potuta percepire la nascita di una convivenza sociale che prima non esisteva, non solo nella comunità dei fedeli ma in tutta la società”. Il vescovo di Daejon e presidente della Conferenza episcopale Salute, mons. Lazzaro You Heung-sik, commenta così ad AsiaNews le celebrazioni per la Giornata che si sono concluse ieri nella capitale sudcoreana.
 
Il presule sottolinea che “questa trasformazione sociale, necessaria ma molte volte assente, deve essere ricercata non solo dalla Chiesa, ma da tutta l’umanità. E’ fondamentale che gli uomini riescano a trovare i valori giusti, riscoprendo la gioia dello stare insieme anche con gli emarginati”. Per questo, aggiunge, “il messaggio del Papa, che invita a promuovere iniziative e politiche che offrano ai sofferenti ed in particolare ai malati terminali le condizioni per affrontare con dignità le malattie incurabili e la morte, mi sembra il miglior richiamo possibile. Non bisogna cedere allo sconforto dinanzi alla malattia, né allontanare chi non ha più speranze”.
 
I tre giorni di celebrazioni, continua mons. You, “sono stati pieni di gioia e, a mio avviso, un pieno successo. All’inaugurazione, il 9 febbraio, erano presenti nella cattedrale il ministro della Salute ed il sindaco di Seoul, che hanno lodato l’iniziativa promossa dalla Chiesa universale”.
 
Particolarmente toccante, inoltre, “la visita del giorno dopo ad un ospedale cattolico, che cura i malati in modo gratuito. Lo ritengo un ottimo esempio di evangelizzazione”.
 
L’ultimo giorno, “dopo aver ascoltato con gioia e commozione le parole del Papa all’Angelus, ci siamo riuniti per un grande spettacolo nel Palazzo sportivo di Seoul, cui hanno partecipato 6mila giovani volontari. E’ stato un momento di canti ed esperienze, narrati da giovani disabili per educare i loro coetanei. Forse il momento più bello, perché ci ha fatto guardare con serenità al futuro”.