Fondamentalisti accusano ospedale cristiano di praticare aborti
di Nirmala Carvalho
A Ratlam la polizia rinviene ossa e scheletri di bambini appena nati sepolti dietro il Mission Hospital guidato dalla Chiesa anglicana del Nord India. L’accusa è che la clinica esegua feticidi, ma per il vescovo è un “complotto anti-cristiano”.
Mumbai (AsiaNews) – Il ritrovamento di ossa di bambini nei pressi di un ospedale cristiano nel nord dell’India è servito a montare contro la struttura l’accusa di praticare aborti illegali. La Chiesa del Nord India (anglicana), che guida la clinica, nega ogni responsabilità e dietro lo scandalo vede la mano dei fondamentalisti indù.
 
Sotto accusa è il Mission Hospital di Ratlam, ovest di Bhopal, nello Stato di Madhya Pradesh. Lo scorso 17 febbraio la polizia afferma di aver trovato 396 ossa e scheletri di bambini sepolti dietro l’ospedale. Il Soprintendente della polizia, Satish Saxena, spiega che le ricerche erano iniziate dopo una soffiata arrivata agli agenti su aborti illegali praticati nella struttura medica. Secondo le prime notizie, gli scheletri rinvenuti non sono intatti e risulta difficile accertare l’età delle ossa; si presume però che si tratti di bambini appena nati o di feti abortiti. “I nostri agenti invieranno i resti da sottoporre agli esami legali e solo dopo i risultati sapremo con esattezza la verità”.
 
Saxena ha reso noto intanto che nel corso degli interrogatori lo staff ospedaliero ha individuato in uno spazzino, incaricato di smaltire i rifiuti bio-medici, il responsabile della seppellimento dei resti umani vicino alla clinica. Una folla infuriata già era pronta ad irrompere nell’ospedale, ma è stata fermata dalla polizia.
 
Il vescovo anglicano delle Chiesa del Nord India, Laxman L Maida, ritiene che la vicenda sia un “falso scandalo, montato ad arte dai media e dalla popolazione più estremista”. Ad AsiaNews spiega che “l’ospedale di Ratlam lavora da un secolo in modo onesto per i più bisognosi, senza differenza di credo”. La busta di polietilene con i resti ossei – secondo Maida – è attribuibile alla “negligenza dello spazzino e non a procedure illegali condotte nell’ospedale”. Si tratterebbe quindi di un “complotto anti-cristiano contro i missionari e le loro attività”.
 
Secondo altre ricostruzioni, il gruppo Bajrang Dal - ala giovanile del fondamentalista Vishwa Hindu Parishad (VHP) - aveva accusato il Mission Hospital di aborti illegali e occultamento dei feti. L’ospedale ha invece negato spiegando che le ossa ritrovate appartenevano a bambini nati morti e i cui corpi erano stati abbandonati dai genitori. A questo punto gli attivisti del Bajrang Dal hanno cominciato ad urlare slogan provocatori nell’ospedale e alcuni manifestanti hanno esagerato il numero dei resti ritrovati per fare più scalpore e avallare le loro accuse.