Vescovi coreani: “Preoccupati dalla ripresa delle ricerche embrionali”
di Joseph Yun Li-sun
La Commissione per la vita dell’arcidiocesi di Seoul ha inviato un messaggio al governo, che in questi giorni delibera sulla nuova legge sulla bioetica, per invitare a fermare la distruzione di vite innocenti in nome del progresso. Inviti a riconsiderare lo studio delle staminali adulte.
Seoul (AsiaNews) – La Chiesa coreana è “profondamente preoccupata” dalla ripresa degli esperimenti sugli embrioni umani e per questo ricorda che “ci sono altre strade che la ricerca può intraprendere, senza per questo dover manipolare la vita”. E’ questo il senso del messaggio pubblicato dalla Commissione per la vita dell’arcidiocesi di Seoul, dal titolo “La posizione cattolica sulla legge che regola la bioetica”.
 
Il presidente della Commissione, mons. Andrew Yeom Soo-jung, scrive: “La nuova legge sulla bioetica, che deve essere deliberata in questi giorni, ci preoccupa profondamente. Fare ricerca sulle cellule staminali embrionali significa manipolare l’embrione, e quindi l’uomo. Queste ricerche si basano su interesso commerciali e logiche che guardano solo al profitto: non nascono da preoccupazioni sulla medicina”.
 
La ricerca sulle embrionali, prosegue il messaggio, “porta con sé un problema etico molto serio: quanto sia lecito distruggere una nuova vita, che non può difendersi in alcun modo, per curarne un’altra”.  La Chiesa “non è contraria alla ricerca o all’innovazione. Al contrario, essa sostiene la ricerca sulle cellule staminali adulte, e continuerà a farlo. Per la crescita etica della nostra società, invitiamo a rinunciare ad ogni tipo di ricerca embrionale”.
 
Il messaggio è stato inviato al governo, che in questi giorni delibera sulla ripresa della ricerca embrionale e sui limiti applicabili ai ricercatori in base alla nuova legge sulla bioetica.