Quel giorno che a Manila Al Qaeda voleva uccidere il Papa
Fu un banale incidente, un incendio in un appartamento, a far fallire il piano di Khalid Sheikh Mohammed. Furono trovati i piani dell’attentato a Giovanni Paolo II ed anche quelli per far saltare aerei americani in volo.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Fu un banale incidente: un piccolo incendio provocato da due uomini che stavano maneggiando esplosivi. L’intervento dei vigili del fuoco, il tentativo di fuga, l’arresto di uno dei due. Ma la successiva perquisizione dell’appartamento portò alla scoperta di vestiti da sacerdote, timer e mappe con appuntamenti ed itinerari che avrebbe seguito Giovanni Paolo II nel suo viaggio nelle Filippine. Era il 5 gennaio 1995: sette giorni dopo il Papa arrivava a Manila per la celebrazione della Giornata della gioventù.

Sulla vicenda le autorità posero un velo di silenzio. Ma, proprio il giorno prima dell’arrivo del Papa, l’allora presidente Fidel Ramos parlò di due arresti, ma senza fornire dettagli. Il 12 la polizia confermò la cattura di due pachistani ed un marocchino sospettati di voler attentare al Papa. Si disse che i tre facevano parte di un gruppo di 23 terroristi entrati nelle Filippine il mese precedente.

Dagli Stati Uniti arrivarono uomini dell'Fbi, per una missione della quale solo qualche settimana dopo, il 23 marzo, si capì il motivo. Quel giorno, infatti, il capo della polizia di Manila Job Mayo accusò Ramzi Ahmed Yusuf, ritenuto responsabile del primo attentato contro il World Trade Center di New York - quello del 1993 - di aver cercato di assassinare il Papa. Uscì anche il nome di Khalid Sheikh Mohammed, come organizzatore del fallito attentato ed anche di un progetto – del quale pure si erano trovati i piani – di far saltare in aria aerei americani in volo sul Pacifico.

Uno degli arrestati disse che dietro al gruppo c'era un “miliardario saudita”.

Ma, allora, a Manila, l’episodio non ebbe alcuna influenza sulla visita papale. Il 15, in una bella giornata di sole, Giovanni Paolo II celebrò la Giornata della gioventù che ha visto la più grande folla mai riunita per una manifestazione: quattro, forse cinque milioni di persone. Nessuno ha mai potuto calcolare in quanti si fossero riuniti per pregare e festeggiare. (FP)