Emirati: oleodotti per sfuggire alle minacce iraniane
L’obiettivo è di evitare il passaggio via mare attraverso lo Stretto di Ormuz, che Teheran potrebbe chiudere se si aggravasse ulteriormente la tensione con l’Occidente a causa della questione nucleare. Potrebbe scendere il prezzo del greggio.

Dubai (AsiaNews) – I governi del Golfo Persico stanno pensando a due oleodotti che permettano di trasportare il loro petrolio evitando lo Stretto di Ormuz, che l’Iran potrebbe chiudere in caso di gravi tensioni.

Nel darne notizia, il Kuwait Times aggiunge che il piano prevede la realizzazione di due linee che potrebbero trasportare circa 6,4 milioni di barili di petrolio al giorno, che corrisponde all’incirca al 40% di quanto viene esportato oggi. La costruzione del più piccolo degli oleodotti, dovrebbe prendere il via quest’anno, secondo quanto ha affermato questa settimana la filiale di Dubai della Britain's Standard Chartered Bank.

Il secondo e più importante oleodotto – che dovrebbe trasportare 5 milioni di barili al giorno – è ancora in discussione e la sua costruzione potrebbe richiedere una decina di anni.

L’attrattiva del piano consiste nel fatto che il 40% del petrolio attualmente trasportato via mare passa attraverso lo Stretto di Ormuz. Ma i 54 chilometri del passaggio tra l’Iran da una parte, gli Emirati e l’Oman dall’altra sono vulnerabili alle minacce di Teheran. A giugno, riferendosi alla controversia con l’Occidente sul programma nucleare iraniano, la Suprema Guida iraniana, Ali Khamenei mise in guardia contro una interruzione dei rifornimenti di petrolio in caso di attacco al suo Paese.

Evitare il passaggio attraverso lo Stretto di Ormuz potrebbe servire anche a stabilizzare il prezzo del greggio. Al di là, infatti, della crisi iraniana, i trasportatori hanno alzato i prezzi, attraverso il cosiddetto “premio di sicurezza”: pochi dollari al barile a causa dei disordini seguiti all’invasione dell’Iraq. I nuovi oleodotti potrebbero rassicurare i petrolieri sulla stabilità delle esportazioni ed abbattere il “premio”.

Il primo oleodotto, della lunghezza di 360 chilometri - che la Abu Dhabi's International Petroleum Investment Co sta progettando di costruire – dovrebbe trasportare solo il petrolio della UAE fino all’Emirato di  Fujairah, collocato all’esterno del Golfo di Oman e dovrebbe garantire il passaggio di 1,5 milioni di barili al giorno, circa il 55% della produzione degli Emirati.