Sciopero ad oltranza per aumenti salariali di pochi centesimi
Gli operai di ditte estere hanno salari minimi, pessime condizioni di lavoro e scarsa assistenza. Da mesi molti scioperano chiedendo un aumento di pochi centesimi di dollaro e cibo non avariato. Per avere paghe migliori molti vanno all’estero, anche a migliaia di chilometri di distanza.
Ho Chi Minh City (AsiaNews/Agenzie) – Continuano da 3 mesi gli scioperi a “gatto selvaggio” nelle fabbriche del Vietnam meridionale. Decine di migliaia di lavoratori chiedono aumenti salariali e migliori condizioni alimentari, la diminuzione dell’orario di lavoro, l’assicurazione previdenziale.
 
Le Xuan Thanh, funzionario del ministero per il Lavoro, gli invalidi e le questioni sociali, ha detto che negli ultimi 3 mesi ci sono stati 43 scioperi, di cui 16 contro ditte di Giappone e Corea del Sud. Molti operai non sono tornati al lavoro dopo le vacanze del Nuovo anno lunare a metà febbraio.
 
Già nel 2006 decine di migliaia di lavoratori sono scesi in sciopero dopo il Nuovo anno lunare, protestando che le imprese estere avevano portato l’orario di lavoro da 40 a 70 ore settimanali mantenendo un salario di 1,3-1,4 milioni di dong (81-87 dollari) mensili, pretendendo lavoro straordinario non retribuito e servendo a mensa alimenti avariati. Allora è intervenuto il governo per far ottenere aumenti salariali di circa il 25%.
 
Gli operai della compagnia tessile taiwanese All Super lamentano che debbono fare 1.000 ore di lavoro straordinario annue (5 volte il massimo consentito dalla legge), lavorando anche la domenica. La ditta ha promesso di dare il riposo domenicale e un aumento di 25mila dong (1,56 dollari).
 
I 740 operai della Peaktop a Bien Hoa,  ditta di candele di Hong Kong, lamentano che ha promesso un aumento di 1,56 dollari mensili ma ha poi dato solo 74 centesimi. La Epic Designer II, ditta di abbigliamento di Hong Kong, rifiuta di aumentare il salario dicendo che è di 845mila dong (52,8 dollari), maggiore del minimo di 710mila dong (44,3 dollari).
I lavoratori chiedono aumenti salariali superiori al 5%, ma molte ditte minacciano licenziamenti. Nel Paese sono illegali gli scioperi non proclamati dalle organizzazioni sindacali ufficiali.

Nel Vietnam del boom economico il governo ha interesse ad attirare grandi investimenti esteri. Così gli operai hanno salari minimi, pessime condizioni di lavoro e carente assistenza previdenziale. In questi giorni Nguyen Ngoc Quynh, vicedirettore del dipartimento per la Gestione del lavoro all’estero, ha annunciato che 27mila lavoratori specializzati vietnamiti saranno accolti in breve tempo dal Qatar, dove la temperatura raggiunge i 48 gradi centigradi ma il salario è superiore a 250 dollari mensili.