Vescovo Mark: Alessio II desidera incontrare il Papa, ma ancora “nessun passo concreto”
L’esponente della Chiesa russo-ortodossa definisce Benedetto XVI ed il Patriarca di Mosca come “voci all’unisono” sulle sfide comuni, ma ancora non si può parlare di avvicinamento. Uniati e primato petrino gli ostacoli maggiori: “Nessuna Chiesa ortodossa ha in agenda il riconoscimento del primato del vescovo di Roma”.

Roma (AsiaNews) – “Simpatia”, disponibilità al dialogo e alla “collaborazione sulle comuni sfide” sociali e spirituali, ma ancora “nessun passo concreto” nell’avvicinamento tra Chiesa cattolica e Chiesa russo-ortodossa. Raggela le speranze il vescovo di Egorievsk, Mark, numero tre del Patriarcato di Mosca, intervenuto ieri in Vaticano ad un incontro sulla "Missione della Chiesa e il magistero di Benedetto XVI e di Alessio II".

Pur registrando un clima di maggiore “stima e apertura” nei due anni del pontificato di Benedetto XVI, “non si può parlare di passi concreti nel cammino di avvicinamento” tra le due Chiese sorelle, afferma Mark, incontrando i giornalisti. Oltre al proselitismo - del quale Mosca accusa i cattolici - la questione degli uniati - i cattolici di rito orientale - in Ucraina resta l’ostacolo più grande da risolvere. Il vicepresidente del Dipartimento relazioni religiose del Patriarcato di Mosca, ricorda che “a Benedetto XVI è stato lasciato un messaggio dal predecessore in cui si parlava di trasferire la cattedra cattolica a Kiev. La cosa ci è molto dispiaciuta”.  

Dura la posizione di Mark anche sul primato petrino, rispetto al quale il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli dimostra, invece, disponibilità a cercare l'accordo. “La questione del riconoscimento del primato del vescovo di Roma non è nell’agenda di nessuna Chiesa ortodossa - ha detto ad AsiaNews - e nessuna Chiesa ortodossa potrà mai accettare il primato del Papa; penso che non dobbiamo preoccuparci di problemi interni mentre oggi le persone si trovano in una condizione di deserto spirituale”. Due giorni fa il metropolita Joannis Zizioulas, inviato del patriarca Bartolomeo I, aveva detto che “gli ortodossi sono pronti ad accettare l’idea di un primate universale che agisce sempre in comunione con il Sinodo”.

Ma poi il vescovo Mark smorza i toni: “Le nostre Chiese hanno differenze dogmatiche, ma compiti comuni di fronte a certa modernità che viola i nostri altari e se il Papa e il Patriarca di Mosca parleranno all’unisono, come accade ora, la loro voce sarà più forte ed ascoltata”. “Se espressione di sincera unità spirituale – conclude Mark – l’incontro tra Alessio II e Benedetto XVI sarà possibile, lo stesso Patriarca di Mosca ne parla con simpatia”.

Sull’atteso incontro dei due leader cristiani ha risposto anche il card. Paul Poupard, tra i relatori nella conferenza di ieri: “C’é il desiderio comune che questo incontro tra il Papa e il Patriarca sia adempiuto nel momento in cui il cammino già fatto consentirà di procedere ulteriormente”.