Per il compleanno di Hitler universitari stranieri chiusi in camera per paura di attacchi razzisti
Nei giorni in cui gruppi neonazisti ricordano il compleanno di Hitler, la Sechenov di Mosca ordina agli studenti ebrei e caucasici di rimanere nei dormitori per evitare violenze a sfondo razzista. Cresce in Russia la xenofobia: l’anno scorso, 53 i delitti di odio etnico, per lo più rimasti impuniti.
Mosca (AsiaNews) – Passeranno tre giorni chiusi nelle loro stanze gli studenti stranieri di una delle università russe più prestigiose, dove si teme che il giorno del compleanno di Adolf Hitler - 20 aprile - possa scatenare come in passato violenze razziste. Lo riferiscono gli studenti della Sechenov Moscow Medical Academy, nella zona sud della capitale; da ieri, dopo aver fatto provviste alimentari, non usciranno dai dormitori almeno fino a domani. L’avviso di possibili crimini xenofobi è stato lanciato dalle stesse autorità universitarie nel tentativo di proteggere i ragazzi.
 
In passato alcuni membri di gruppi ultra nazionalisti e neo nazisti hanno ricordato la nascita di Hitler con attacchi alle minoranze etniche. “Fa piacere vedere che l’università si preoccupa per noi – dice alla Associated Press Liah Ganeline, studentessa del secondo anno alla Scehenov – ma è anche assurdo che la nostra libertà venga limitata a causa di alcuni estremisti”. Dal 19 al 21 aprile solo i tirocinanti hanno il permesso di uscire dal dormitorio – spiega la ragazza, originaria di Israele – e gli studenti che hanno firmato una dichiarazione in cui si fanno carico della propria incolumità sollevando l’istituto da ogni responsabilità. Gli altri hanno il permesso di assentarsi dalle lezioni. Al dormitorio della Sechenov alloggiano 500 giovani per lo più provenienti da Asia centrale e regioni caucasiche.
 
Sergei Baranov, direttore del Dipartimento stranieri dell’Accademia Sechenov, spiega che il provvedimento fa parte di un’esercitazione d’emergenza che durerà fino a domani; l’occasione è stata poi sfruttata allo stesso tempo anche per proteggere gli studenti da ogni possibile violenza.
L’anno scorso in questo periodo un gruppo di skinheads ha gettato molotov nell’edificio del dormitorio inneggiando slogan xenofobi e facendo il saluto nazista. Liah riferisce che anche un'altra università nella zona centrale di Mosca ha adottato le stesse restrizioni.
 
Da qualche anno la Russia vive una forte crescita di razzismo e xenofobia tra i giovani, diretta contro ebrei e cittadini delle province caucasiche. Secondo il centro per i diritti umani Sova, che studia questa pericolosa tendenza, nel 2006 gli omicidi a sfondo razzista sono stati 53, mentre sono stati 460 i feriti in incidenti di odio etnico. Gli attivisti denunciano poi il clima di impunità che circonda questi crimini: le autorità russe tendono a minimizzare i fatti classificandoli come generici atti vandalici.